TORINO — Un Dusan Vlahovic in più per Thiago Motta nella settimana che porta alla sfida contro il suo passato. Il ruolo divisivo del centravanti serbo nelle discussioni che coinvolgono la Juventus non accenna a diminuire: criticato quando gioca, rimpianto quando manca, atteso quando torna. Ed è proprio l’ultimo dei tre quello predominante in questo momento alla Continassa, dopo tre partite saltate per infortunio e una produzione offensiva scarsissima per i bianconeri, autori di una sola rete per altro grazie a una deviazione sfortunata di Gaspar contro il Lecce. Mercoledì Vlahovic è tornato a allenarsi parzialmente in gruppo dopo aver lavorato a parte dal suo rientro dalla Serbia: segnali di un suo prossimo rientro, atteso con impazienza vista anche la sua unicità, al momento, nella rosa bianconera.
Quanto è importante Vlahovic per la Juventus
Divisivo, dicevamo, ma necessario. Vlahovic ha un impatto non indifferente sul gioco della Juventus e recuperarlo per il match di sabato contro il Bologna sarà fondamentale per Motta. Con Milik ancora fermo ai box da giugno e Nico Gonzalez indisponibile almeno fino alla sfida con il Venezia, o nella peggiore delle ipotesi per la Coppa Italia con il Cagliari, l’unica strada che porta Motta a poter schierare un centravanti di ruolo è recuperare il serbo. Che dopo l’affaticamento muscolare rimediato in nazionale ha lentamente ripreso a allenarsi fino a rientrare in gruppo dopo aver saltato Milan, Aston Villa e Lecce. Tre partite in cui la media realizzativa della Juventus è crollata, passando da 1,75 a partita a 0,3: vero che quello della squadra di Motta è un momento difficile in zona gol dettato anche dalle assenze degli altri compagni di reparto, ma senza Vlahovic diminuiscono gli spazi anche per gli altri bianconeri.
Il passato di Motta e i cori dei tifosi bolognesi
Sabato pomeriggio alle 18 Vlahovic dovrebbe tornare a disposizione, anche se probabilmente non sarà lui a guidare l’attacco della Juventus contro il Bologna, il passato di Thiago Motta. Durante la partita contro il Monza in Coppa Italia una parte della tifoseria rossoblù ha intonato cori contro l’ex tecnico, passato in bianconero al termine della scorsa, indimenticabile stagione: una porzione di tifo che non sarà però presente in trasferta all’Allianz Stadium. Proprio contro il suo passato l’allenatore bianconero proverà a imprimere una svolta al momento della squadra, che sta sicuramente pagando gli infortuni e che a parte Vlahovic, non avrà buone notizie dall’infermeria. Contro la squadra di Italiano mancheranno ancora Douglas Luiz, McKennie, Savona, Cabal, Bremer, Nico Gonzalez e Milik, che dovrebbe iniziare a allenarsi in gruppo a giorni. Proprio lui, secondo le parole di Giuntoli, sarà uno dei recuperi più importanti, visto che stando alle parole del dirigente bianconero non ci saranno novità nel reparto offensivo.
Il ciclo di partite della Juventus
Dopo aver vissuto la fase acuta dell’emergenza, oggi è fondamentale non forzare, procedere sempre con la massima cautela. Se si escludono gli infortuni gravi di Cabal e Bremer, traumatici e che hanno messo fine alla loro stagione, tutti gli altri sono di natura muscolare: basta poco per tornare indietro di qualche settimana, come può testimoniare Nico Gonzalez, a un passo dal rientro in occasione del derby prima del riacutizzarsi del problema. Da qui a fine dicembre la Juventus, tra la Coppa Italia con il Cagliari e la Champions contro il Manchester City di Guardiola, scenderà in campo sei volte nel giro di 22 giorni: una partita ogni tre giorni, prima di preparare la Supercoppa di gennaio in Arabia Saudita. Un mese chiave in cui stringere i denti per restare in corsa in Coppa Italia, rinsaldare la posizione in Champions e rimanere a contatto delle prime posizioni in campionato.