L’allenamento fisico come una condanna. Lo sfinimento nel destino. Bixente Lizarazu, 55 anni, terzino sinistro che con la nazionale francese ha vinto i Mondiali del 1998 e gli Europei del 2000, ha rivelato in un’intervista alla Tribune du Dimanche di essere un uomo malato. L’ex calciatore soffre di vigoressia (o dismorfismo muscolare), una disfunzione psicologica che causa percezione distorta del proprio corpo in chi ne è affetto, spingendolo ad allenarsi in maniera ossessiva per migliorare la condizione fisica e orientando anche l’alimentazione in modo maniacale.
“Devo ancora sentirmi un atleta”
Lizarazu si è ritirato 18 anni fa, eppure “devo ancora sentirmi come un atleta. Chi è nella mia condizione e smette di allenarsi da un giorno all’altro rischia di crollare nella depressione. Devo sempre superare i miei limiti, dare tutto e liberare l’energia che ho dentro”. L’ex terzino di Bordeaux, Athletic Bilbao, Marsiglia e Bayern Monaco è consapevole di praticare “l’esercizio fisico in modo eccessivo. Ma questa malattia è preferibile ad altre forme di dipendenza. Devo solo sapere come gestirla”. Da quando ha smesso di giocare a calcio, Lizarazu si è dedicato tra l’altro al surf, al jiu-jitsu e al ciclismo, testimoniando le sue imprese con foto e video su Instagram.
Le possibili conseguenze della vigoressia
I pazienti che soffrono di vigoressia sono ossessionati dal pensiero di essere fisicamente inferiori e la loro autostima è fortemente influenzata dall’apparenza esteriore, soprattutto dalla muscolatura. Questo può spingere l’individuo a comportamenti compulsivi, come l’esercizio fisico eccessivo o il ricorso alla chirurgia plastica. Se non curata, la patologia può portare a depressione, pensieri suicidi e abuso di steroidi.