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Atalanta-Milan 2-1: Lookman manda in orbita la Dea. Fonseca: “L’arbitro ci ha mancato di rispetto”

Gara bellissima al Gewiss Stadium: il guizzo del nigeriano a 4 minuti dalla fine decide. Nono successo consecutivo per Gasperini

BERGAMO – Il capovolgimento dei ruoli tra Atalanta e Milan sta anche nella polemica finale di Fonseca con La Penna per l’1-0 convalidato a De Ketelaere (il Milan lamenta la spinta a Hernandez): “Ancora un errore a nostro danno, succede ogni settimana. L’arbitro ci ha mancato di rispetto, lo temevo. È lo stesso arbitro che era al Var in Atalanta-Udinese (gara condizionata da un errore su un fallo di mano di Hien ndr)”. Gasperini gli ha replicato con durezza. “La sua è una scusa per non parlare della partita. De Ketelaere sul gol è saltato in cielo e noi abbiamo strameritato di vincere”.

La scalata dell’Atalanta

La questione avvolta nel gelo lombardo, d’altronde, era se si stesse realmente consumando uno storico cambio della guardia: se cioè l’Atalanta, dopo l’Europa League, fosse in grado di vincere anche lo scudetto, nel solco delle imprese ormai datate di Cagliari, Verona e Sampdoria. La risposta, demandata a un parametro attendibile come l’attuale Milan reduce dai 12 gol rifilati a Slovan, Empoli e Sassuolo, è che sì la provincia può salire sul tetto d’Italia, nella gara con Napoli e Inter. Mentre difficilmente lo potrà fare la squadra che lo scudetto lo vinse nel 2022 e che nel frattempo è stata stravolta, non necessariamente in meglio: è già arrivata alla quarta sconfitta, ha incassato altri due gol su calcio piazzato, staziona fuori dai posti per l’Europa.

Eppure Fonseca aveva schierato la sua formazione per le partite più importanti: dopo Real e Juventus anche stavolta tra gli undici di partenza c’era Musah e tre indizi fanno una prova. Qui, più da esterno della difesa a 5 che del centrocampo proprio come a Madrid, evitava sbilanciamenti, affollava la mediana con Pulisic e Reijnders mezze ali accanto al perno Fofana e concedeva a Leao, ala o seconda punta di supporto a Morata, la libertà di assecondare l’estro. Ma Gasperini, squalificato e sostituito in panchina da Gritti, si è potuto concedere il lusso della rotazione in difesa e in attacco: un’occhiata alla panchina, col capocannoniere Retegui, Zaniolo, Samardzic e Scalvini, era più eloquente di qualsiasi discorso.

L’eloquenza del campo ha poi ribadito che De Ketelaere non è stato affatto un’infelice intuizione di mercato di Maldini e Massara, quanto piuttosto che non è stato valorizzato nel suo periodo milanista. Issandosi sulla punizione di De Roon per la contestata schiacciata di testa, il belga incompreso ha compensato le frivolezze sottoporta di Pasalic, Lookman e Bellanova. Comunque Leao è scappato via leggero, per fabbricare il cross della zampata del pari di Morata.

Poi si è infortunato Pulisic e dopo i tre cambi atalantini quasi hockeistici – Retegui, Samardzic, Kossonou – è arrivato il colpo letale su calcio piazzato, con Lookman dimenticato sul secondo palo da Emerson Royal. “Vinceremo il tricolor”, cantavano i tifosi: le nove vittorie di seguito rendono l’ auspicio ben poco blasfemo.

Tabellino

Atalanta-Milan 2-1

12’ pt De Ketelaere, 23’ pt Morata, 42’ st Lookman

Atalanta (3-4-1-2): Carnesecchi – Djmsiti (31’ st Kossonou), Hien, Kolasinac – Bellanova, De Roon, Ederson, Ruggeri (47’ st Scalvini) – Pasalic (31’ Samardzic) – De Ketelaere (31’ st Retegui), Lookman (45’ st Brescianini). All. Gasperini-Gritti

Milan (5-3-2): Maignan – Musah (45’ st Chukwueze), Emerson Royal, Thiaw, Gabbia, T.Hernandez – Pulisic (38’ pt Loftus-Cheek), Fofana, Reijnders, Leao -Morata (33’ st Abraham). All. Fonseca

Arbitro: La Penna

Note: Ammoniti De Ketelaere, Bellanova, Fonseca. Spettatori 26 mila.

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