MILANO — Un solo candidato, ma ancora tante ombre. Oggi, lunedì 9 dicembre, l’assemblea della Lega Serie A sarà chiamata a eleggere il successore di Lorenzo Casini, che dopo quasi tre anni di gestione non ha ripresentato la propria candidatura. Essendo presidente uscente, almeno dal punto di vista tecnico, potrà comunque essere votato. Ma dopo il termine ultimo per la presentazione delle candidature, scaduto alla mezzanotte del 5 dicembre, un solo nome è in lizza: il commercialista Ezio Maria Simonelli. Per ottenere la carica, alla prima votazione dovrà conquistare almeno 14 voti favorevoli sui 20 club aventi diritto. Un obiettivo che, mettendo in fila i club virtualmente disposti a sostenerlo, sembra alla portata. Ma la storia dell’assemblea delle società di Serie A insegna che nulla è deciso fino alla conta dei voti.
La candidatura di Simonelli
Ezio Simonelli, già reggente della Lega Serie A, nel 2021 ha corso per la presidenza della Lega di Serie B, venendo però superato da Mauro Balata. Ha deciso di riprovarci, questa volta puntando al vertice del campionato che più conta. Se dovesse farcela al primo tentativo, sarebbe una svolta nella storia recente della Lega, in cui le elezioni presidenziali si sono spesso protratte per numerose votazioni. Che questo accada non è impossibile, anzi. Sono infatti quindici i club che – per ora solo sulla carta, e sempre salvo sorprese – lo sostengono e lo hanno spinto a candidarsi. Per cercare di non disunirsi, il fronte ampio dei favorevoli a Simonelli è orientato a votare solo per il presidente nella seduta di lunedì, e non invece per i consiglieri, partita in cui inevitabilmente la maggioranza si spaccherà.
I 15 club che appoggiano la candidatura
Casini, presidente uscente, aveva come sponsor forte Claudio Lotito, senatore e presidente della Lazio. Simonelli, in passato molto vicino all’attuale vicepresidente vicario e amministratore delegato del Monza, Adriano Galliani, piace anzitutto ai grandi club, Milan e Inter in testa. Il blocco che lo sostiene è ampio. Oltre alle due milanesi e al Monza, dovrebbero votarlo Juventus, Atalanta, Torino, Fiorentina, Venezia, Bologna, Roma, Cagliari, Genoa, Como, Parma e Udinese. All’opposizione, un fronte minoritario guidato da Lazio e Napoli, che comprende Empoli, Verona e Lecce.
Le manovre dei contrari
Il fronte del no, intanto, trama. Presidenti e dirigenti dei cinque club contrari alla nomina di Simonelli potrebbero contestarne l’eleggibilità, nel tentativo di bloccarlo. Il commercialista è infatti membro del collegio sindacale di Mediaset, che condivide l’azionista Fininvest con il Monza. Se la linea dell’ineleggibilità passasse – supportata da pareri autorevoli – in quel caso, dovrebbe essere poi il presidente uscente Casini a escluderlo dalla corsa alla presidenza. Ma sarebbe un azzardo. Per Lotito, in palio c’è anche il suo rinnovo in consiglio federale. E per ottenerlo ha bisogno di consenso in Lega. Per di più, Simonelli potrebbe cautelarsi presentandosi al voto dell’assemblea da dimissionario dal collegio sindacale Mediaset. E in ogni caso, codice gli consentirebbe di farsi eleggere in Lega e poi rinunciare al ruolo di sindaco nella tv privata entro 15 giorni.
Chi è Ezio Maria Simonelli
Ma chi è Ezio Simonelli? Nato a Macerata il 12 febbraio 1958, Simonelli è dottore commercialista con una carriera di alto profilo nel settore finanziario e legale. Laureato in Economia e commercio all’università di Perugia, è managing partner dello studio legale tributario Simonelli Associati di Milano, dove vive e lavora. Ha ricoperto incarichi di vertice in aziende del gruppo Fininvest, da Mondadori a Mediaset appunto, creandosi una competenza nel campo del mercato televisivo, cruciale per il calcio. È stato il commercialista di Silvio Berlusconi e mantiene un forte legame con Galliani, che lo ha sostenuto apertamente in questa candidatura, con l’appoggio del presidente interista Beppe Marotta.
L’esperienza nel calcio
Nel calcio, è stato reggente della Lega di Serie A. Ha avuto ruoli in Sisal Group, gigante delle scommesse sportive, e ha operato come consigliere in istituti bancari come Interbanca e Banca Nazionale dell’Agricoltura. A farne un candidato ideale, almeno agli occhi di chi gestisce i grandi club, è anche la sua competenza in ambito tributario. Potrebbe infatti rappresentare la Serie A nelle trattative con il governo su temi cruciali e attuali come tax credit, condizioni fiscali di favore per la costruzione di stadi e regolamentazione delle scommesse sportive.