Se giocare contro l’Atalanta era come “andare dal dentista”, a Guardiola spiegare cosa voglia dire affrontare la Juventus non servono metafore. Due squadre che non stanno vivendo il loro momento migliore, per usare un eufemismo, e che hanno bisogno di conquistare tre punti per tornare a sorridere, almeno in Europa: “Non mi fido dei pareggi della Juventus – ci tiene a precisare il tecnico catalano -. In generale non mi fido mai della Juve, anche se arrivasse domani con dieci vittorie di fila. Però dobbiamo guardare solo a noi”. Lo scenario non concede passi falsi, visto che entrambe sono a quota 8 in classifica e dopo la partita dell’Allianz Stadium ci saranno soltanto altri due match prima del verdetto finale: qualificazione tra le prime otto, accesso ai playoff o, nella peggiore delle ipotesi, l’eliminazione. Lo spazio per i calcoli, quindi, è inesistente: “Siamo nella situazione in cui giochiamo per vincere. Abbiamo avuto partite difficili, ora dobbiamo cercare di qualificarci”.
Due squadre ancora lontane dalla condizione migliore
Juventus e Manchester City arrivano a questa partita con stati d’animo simili anche se con prospettive differenti. I bianconeri stanno iniziando a recuperare alcuni infortunati mentre Guardiola fatica a trovare giocatori di movimento che possano allungare le rotazioni. Dal suo arrivo al City non aveva mai vissuto un periodo così difficile, duro, pieno di errori in partita che hanno portato risultati negativi (una vittoria nelle ultime nove partite) a fronte di investimenti ingenti e di una rosa lunghissima: “Difficile spiegare gli errori, noi giochiamo così e ci assumiamo le responsabilità delle conseguenze. Questo è un momento in cui facciamo cose non nel ritmo giusto, siamo in una fase di transizione. Dobbiamo essere più semplici, riconquistare la fiducia, ripartendo dalle cose semplici. Sappiamo cosa voglia dire giocare bene, anche in una situazione critica”. Nel match dell’Allianz Stadium ci sarà Foden, che è tornato ad allenarsi in gruppo e andrà in panchina, così come Kovacic, recuperato in extremis: assenti ancora Akanji, il Pallone d’oro Rodri, Bobb, Stones e Aké.
Guardiola: “Non vedo l’ora di incontrare Motta”
Nei piani di entrambi i club, la partita dell’Allianz Stadium avrebbe dovuto essere una sfida senza troppi pensieri di classifica, uno spettacolo al servizio dei tifosi. Invece, più per colpa del City, si è trasformata in una partita delicata, in cui i Citizens proveranno a tornare ai livelli di un tempo lasciandosi alle spalle il presente fatto di stenti, almeno in campo, e la Juventus proverà a passare un esame di maturità internazionale. Anche se, stando alle parole di Guardiola, serviranno tempo e pazienza per vedere la Juventus ideata da Motta: “La Juve è la Juve, in Italia è la squadra migliore, un club storico. Sono abituati a giocare sotto pressione, hanno moltissima qualità. Ci vuole tempo per assestarsi. La Juve sono sicuro che potrà ricreare quello che vuole l’allenatore e non vedo l’ora di incontrarlo domani. Ho visto in questi giorni le partite della Juventus, mi sembra che sia sulla buona strada. Non è facile arrivare in un posto e inserire cose nuove con gli obblighi che hanno squadre come la Juve. Riuscirci immediatamente non è facile, a volte c’è bisogno di tempo: al primo anno di Manchester non ho vinto, la storia poi si racconta da sola”.