TORINO — Che strano modo di somigliarsi hanno scelto la Juventus e il Manchester City, Thiago Motta e Pep Guardiola, che oggi si ritrovano allo Stadium con l’aria triste dell’allenatore in crisi (il catalano per certo, lo juventino è dato al momento soltanto in difficoltà) e la necessità di sparigliare una classifica uguale, con gli stessi pochi punti e la preoccupazione che, se non ne aggiungeranno subito altri, la Champions potrebbe diventare sabbia tra le loro dita. Il City ha vinto una sola partita delle ultime nove (sei le ha perse), ha preso vagonate di gol, subito rimonte indicibili, contato infortuni in serie e perduto il contatto con la sua dimensione. «Ma non è una situazione eccezionale», dice Pep. «Eccezionale è l’allenatore che vince 11 campionati su 14 (lui, ndr), eccezionale è il triplete, eccezionali sono quattro Premier di fila. Un periodaccio ci può stare, sapevo che prima o poi sarebbe capitato. Difatti non mi sta insegnando niente. Bisogna solo lasciarlo passare, torneremo quello che siamo stati». La Juventus pareggia invece troppo spesso, non perde quasi mai ma in due mesi ha vinto tre volte appena. Se il City s’è ammalato, la Juve s’è intristita. Se il City deve ritrovare sé stesso, la Juve deve ancora capire chi è e chi può diventare e chissà se questa partita di confine tra baratro e risalita darà risposte.
Thiago Motta carica la Juventus
Thiago Motta, come sempre, ostenta serenità e non rovista pubblicamente tra i problemi che la squadra ha. Lunedì John Elkann gli ha detto di continuare sulla strada che ha aperto, che per quest’anno è più importante mettere basi e instillare concetti che contare successi (ma un posto in Champions è essenziale, per il futuro del club) e insomma che non si deve preoccupare più di tanto di questo stallo permanente, ma l’allenatore sa che è una situazione da cui si deve sfilare. «È una bella opportunità per noi, affrontando un grande club come il City. Dobbiamo migliorare in tutto, ma ricordiamoci che abbiamo perso una volta sola. E contro il Bologna abbiamo dimostrato di avere cuore».
Gli infortunati di Juventus e Manchester City
L’emergenza infortuni è oramai rientrata, oggi tornano a disposizione anche Douglas Luiz e McKennie (Cambiaso dovrebbe partire dalla panchina) ed è possibile un minimo di turnover: tra Weah e Conceiçao uno starà fuori, mentre Guardiola è ancora in ristrettezza, ma chi ha undici titolari migliori di quelli che potrà mettere in campo stasera? Intanto ha ribadito che dopo il City non allenerà altre squadre di club e ha preso le parti di Thiago Motta, anche se, a quanto si dice, i due non si piacerebbero un granché: «La Juve mi sembra sulla buona strada, non è facile introdurre novità dove hai l’obbligo di fare risultati: serve pazienza. Io al primo anno a Manchester non ho vinto niente. Dobbiamo ripartire dalle cose semplici. Con tutto il rispetto per la Juve, in questi giorni abbiamo parlato solo di noi stessi».