ROMA – Esistono davvero le persone giuste. Forse arrivano tardi, ma quando lo fanno il momento non è più quello sbagliato. Claudio Ranieri a Roma lo è perché è nel suo posto. E non per il 3-0 con il Braga, vittoria convincente certo, da non esaltare, ma da non liquidare pensando: era un successo dovuto .Di questi tempi, niente è ovvio, niente è scontato, non una vittoria della Roma.
«La cronaca della partita»
Ranieri ha cambiato la Roma
Ranieri è la persona giusta perché ha riportato concretezza, serenità, sorrisi: chi aveva mai visto la fila di denti di Saud all’Olimpico, un’esultanza di Hermoso? E da quanti mesi Pellegrini non era allegro in campo e non prendeva applausi dal pubblico? L’avversario era inferiore e ai limiti dell’inconsistenza, vero, ma la Roma isterica, triste e schizofrenica di inizio stagione avrebbe patito anche il Braga quinto in Portogallo.
Il rilancio del gioco offensivo
Invece ha fatto quello che doveva fare: il suo. Tra un applauso, un abbraccio all’allenatore – c’è un motivo se lo cercano a ogni pausa – un coro “ricominciamo” fa quello che tutti si aspettano: vincere, divertirsi, risistemarsi nella classifica europea, non far pentire i 59 mila dell’Olimpico di aver speso soldi per il biglietto prendendo freddo. Ranieri in un mese appena ha fatto quello che gli era stato chiesto: aggiustare. Sistemata la fase 1, ristrutturazione della fase difensiva (si è visto con squadra nettamene superiori come Napoli e Atalanta, nonostante le sconfitte) Ranieri ha affrontato la fase 2, rilancio del gioco offensivo.
L’attacco leggero funziona ancora
Con il Braga ha riprovato l’attacco leggero che era andato così bene contro il Lecce (23 tiri in 90 minuti) e ha ottenuto prestazione, tante occasioni e tre gol. Un piano B, serve sempre un piano B. E non avendo il vice Dovbyk alla Roma serve un centravanti di riserva. Ha ritrovato Pellegrini che, libero dalla fase difensiva, si è esaltato nel mezzo spazio: oltre al gol a inizio gara ha avuto quattro occasioni in meno di 40 minuti, tra le linee il Braga non sapeva come fermarlo. Ha visto il primo gol di Abdulhamid che sembrava un mistero da decifrare. E la prima gioia di Hermoso, che segna la terza rete romanista nel finale. Tutti felici, pubblico, giocatori e allenatore. E una scoperta: sembrava ci fosse poco da fare, ma era semplicemente tutto da rifare.
Roma-Braga 3-0 (1-0)Roma (3-4-2-1): Svilar; Mancini, Hummels (28′ st Hermoso), Ndicka; Abdulhamid, Koné, Pisilli (40′ st Le Fée), Zalewski; Soulé (28′ st El Shaarawy), Pellegrini (28′ st Saelemaekers); Dybala (1′ st Dovbyk). (98 Ryan, 89 Marin, 3 Angelino, 19 Celik, 66 Sangaré, 35 Baldanzi, 14 Shomurodov). All. Ranieri.Sporting Braga (4-3-3): Matheus; Ferreira, Oliveira, Robson Bambu (1′ st Marin), Roger; Gorby, Moutinho (11′ st Zalazar), Gharbi (26′ st Hornicek); Gabri Martinez, El Ouazzani (29′ st Roberto Fernandez), Ricardo Horta (11′ st André Horta). (12 Tiago Sà, 2 Víctor Gómez, 53 Jónatas Noro, 26 Arrey-Mbi, 25 Yuri Ribeiro, 6 Vítor Carvalho, 33 João Marques). All. Carvalhal.Arbitro: Siebert (Germania).Reti: nel pt 11′ Pellegrini; nel st 2′ Abdulhamid, 47′ Hermoso.Angoli: 13-3 per la Roma.Recupero: 1′ e 4′.Ammoniti: Roger e Hummels per gioco falloso Espulsi: Matheus al 23′ st per intervento con le mani fuori area.Spettatori: 59.085