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Juventus-Venezia 2-2: Vlahovic al 95’ salva i bianconeri su rigore e poi litiga con i tifosi

Partita deludente della squadra di Thiago Motta (squalificato). Apre le marcature Gatti, nella ripresa ribaltano Ellertsson e Idzes, quindi in extremis il serbo è freddo dal dischetto

TORINO – A dire brutte scene, si immagina la mestizia della Juve quando gioca, specie quando gioca contro squadre che le sono inferiori: essere debole con i deboli è la prassi che pure col Venezia ultimo in classifica ha seguito, evitando soltanto all’ultimo secondo, con un rigore di Vlahovic, la vergogna di una sconfitta umiliante. Ma le scene peggiori sono arrivate dopo, quando la gradinata degli ultrà ha chiamato la squadra a rendere conto delle nefandezze mostrate (altra disdicevole prassi) e che per la curva si riducono a una banale carenza di attribuiti. Vlahovic s’è però ribellato al rito e ha fatto un gesto (lo si potrebbe definire di ribellione, o di disapprovazione) verso i tifosi che insultavano, ottenendo come effetto la moltiplicazione degli insulti. Il serbo ha fatto per andarsene, ma il capitano Danilo lo ha riportato alla gogna collettiva cui la squadra ha accettato di sottomettersi. Più tardi, mentre i giocatori guadagnavano l’uscita, dalla Scirea è partito un coro («Sei solo un uomo di m…») che Vlahovic deve aver inteso indirizzato a sé e a cui ha reagito alzando sarcasticamente il pollice verso il settore che cantava.

«La cronaca della gara»

Le conseguenza di questo disamore rischiano di essere più fatali di quelle dell’ennesimo pareggio che tiene la Juve a bagnomaria ai margini della zona Champions. Eppure con il Venezia i bianconeri erano addirittura riusciti a segnare con Gatti (corner di Koopmeiners, spizzata di Thuram) il loro secondo gol su palla inattiva, fondamentale che finora hanno sfruttato poco e niente ma che non poteva che avere successo contro il Venezia, che in queste situazioni è un colabrodo: è la settima rete che prende da corner, i riflessi lenti di Sverko e Idzes nella circostanza spiegano perché. Stavolta la Juve sembrava volesse giocare con il piglio di chi ha voglia di attaccare, senza traccheggiare con il palleggio come fa di solito e approfittando della vocazione giochista del Venezia, che ha la rosa tecnicamente più limitata del campionato ma non si è mai rassegnato all’idea che qualche volta sarebbe meglio asserragliarsi in area e vedere come va.

Juve spesso tenuta in scacco dal Venezia

Difatti la Juve s’è persa tra giocate precipitose o leziose mentre in certi momenti Di Francesco l’ha addirittura tenuta in scacco, rasentando il pareggio con una staffilata di Andersen che ha colpito la traversa (29’) e poi raggiungendolo con una combinazione di lineare perfezione tra Oristanio, Andersen, Zampano ed Ellertsson, che ha sovrastato di testa Savona e raggelato uno stadio che fino a quel momento aveva guardato la sua squadra senza capirla, nemmeno questa volta che lo stile di gioco applicato sembrava diverso dalla noiosa tiritera abituale. Ma neanche così la Juve ha cavato un ragno dal buco, in termini di tiri in porta. L’unica azione pericolosa tra il gol iniziale e una didascalica rovesciata di Douglas Luiz nel finale è stato un cross di Vlahovic deviato da Sverko che ha esaltato i riflessi di Stankovic, mentre nel frattempo la baldanza del Venezia incassava il premio del 2-1, segnato di testa da Idzes su punizione di Nicolussi Caviglia. Sullo Stadium è precipitata una cappa di scontentezza che ha raggelato la squadra e inviperito i tifosi, non placati nemmeno dal rigore in extremis di Vlahovic, causato da un tocco di mano di Candela: il classico colpo di fortuna e sfortuna che né la Juve né il Venezia avrebbero meritato.

Juventus-Venezia 2-2 (1-0)Juventus (4-1-4-1) Di Gregorio – Savona (36’ st Fagioli), Gatti, Kalulu, Danilo (41’ st Locatelli) – Thuram – Weah (21’ st Conceiçao), Koopmeiners (21’ st Douglas Luiz), McKennie, Yildiz (41’ st Nico Gonzalez) – Vlahovc. All. Thiago Motta.Venezia (3-4-2-1) Stankovic – Idzes, Svoboda (32’ st Altare), Sverko – Zampano, Andersen (29’ st Candela), Nicolussi Caviglia, Ellertsson (36’ st Crnigoj)– Oristanio (36’ st Gytkjaer), Busio – Pohjanpalo (29’ st Yeboah). All. Di Francesco.Arbitro: Giua.Reti 19’ pt Gatti, 16’ st Ellertsson, 38’ st Idzes, 50’ st Vlahovic (rig.)Note: ammoniti Zampano, Yeboah, Sverko, Vlahovic. Spettatori 38.425.

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