Questo sito contribuisce alla audience di
 

Trovato il nuovo gioco, mercato da non fallire

La vittoria della svolta pone due temi urgenti agli azzurri. Vietato sbagliare l’acquisto dei ricambi. Puntare nel 2025 sull’erede di Osimhen

Il gioco e il mercato invernale. Da Udine il Napoli si rimette in viaggio più sereno ma con due temi urgenti. Il primo gol ha dato l’undicesima vittoria e un lampo di futuro. Si è capito quale dev’essere la direzione. Il ribaltone in verticale di McTominay per mandare in profondità Lukaku ha richiamato l’immagine delle squadre di Conte, l’Inter dello scudetto interista, le cavalcate irresistibili del superman belga nella primavera del 2021. Questo progetto di massimo pragmatismo dovrebbe archiviare il possesso palla con pochi sbocchi in avanti. Con la Lazio l’altra domenica si annotò un solo tiro nel primo tempo. Ma diventa un’opportunità la riapertura delle liste. C’è molto da salvare di questa stagione e ancora tanto da perfezionare. Ameno 6 le condizioni.

1) L’atmosfera. Negli ultimi giorni Antonio Conte ha tradito una improvvisa tensione. Con lo strappo del primato da parte dell’Atalanta ha forse letto nell’ambiente una ingiustificata delusione. Niente di più sbagliato. Proprio il presidente gli è andato incontro con un rassicurante sorriso dopo la seconda sconfitta con la Lazio, neanche una parola su eliminazione dalla Coppa Italia e sul primato da riconquistare.

2) Il mercato.- Imperfetto quello estivo. Il Napoli ne prepara uno più ristretto ma diverso. Il caso Osimhen ha sfalsato i tempi, è rimasto chi doveva essere ceduto, non tutti i ruoli sono stati coperti da adeguate riserve. Le pressioni di Conte per ottenere Lukaku hanno creato un’attesa smodata sui gol all’attaccante. Lukaku è questo. A 31 anni, dopo i 13 gol per la Roma, con gli attuali sei è in perfetta media. Si è sempre impegnato. Apprezzato il suo stile. Si può discutere solo sul costo. Trenta milioni per un giocatore che il 6 maggio compie 32 anni possono sembrare eccessivi. Il capocannoniere Retegui è costato 24 all’Atalanta. Ma l’affare del Chelsea si giustifica con i tempi concitati del Napoli dopo le sberle di Verona.

3) La condivisione – Dev’esserci nel prossimo mercato. E va comunicata. Non può essere attribuita solo a Conte la scelta degli acquisti. Una responsabilità che condiziona il suo lavoro di tecnico. Si può fraintendere tutto nell’illogica dietrologia del campionato italiano. Su Lukaku più volte sostituito non si ricordano riguardi. Ma quella frase (“L’ha voluto Conte”) si è sentita troppe volte, quando c’era da giustificare prestazioni scadenti.

4) Al Napoli mancano almeno tre o quattro giocatori di ricambio. Due centrali difensivi, un esterno ed un eventuale sostituto di McTominay. Per passare al gioco in verticale occorrono più lanci come quello che ha creato la svolta di Udine.

5) Il Napoli dopo 149,5 milioni spesi in estate, senza gli introiti di Champion e Coppa Italia punta su prestiti e scambi. Giovanni Manna potrà far meglio. Non c’è da sorprendersi se il colpo grosso slitterà a luglio. La difesa è in media scudetto. C’è una regola non scritta. I gol subiti devono essere meno della metà di quelli segnati. In Napoli ha “più due”, 24 contro 11. Nella classifica marcatori il migliore è invece Lukaku che galleggia tra sesto e ottavo posto. Ha vinto lo scudetto del 2023 con una coppia da 28 reti. Osimhen 26 e Kvara 12.

6) Sarà importante l’acquisto di un micidiale bomber. In attesa che si decida il destino di Osimhen, che nessuno ha provato a trattenere. Si sentiva dire solo che “Victor vuole andar via…”.

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Roma, la rabbia dei Friedkin dopo il ko di Como. Da Pellegrini a Dybala, mezza squadra sul mercato

Lun Dic 16 , 2024
Il messaggio lanciato dalla proprietà americana, la squadra va modificata profondamente fin dalla prossima sessione di mercato. Tutti sono sotto esame, Koné nuovo leader

Da leggere

P