NAPOLI — Fatti, non opinioni. I punti messi insieme dal Napoli sono già diventati 38 (dopo 17 giornate) e non lasciano dubbi sulla qualità del lavoro fatto finora sulla panchina azzurra da Antonio Conte, che aveva ereditato un gruppo a pezzi dopo il decimo posto del campionato scorso e lo ha rilanciato in pochissimi mesi ai massimi livelli, andando persino al di là delle consegne ricevute da Aurelio De Laurentiis in estate. Il presidente aveva chiesto infatti all’allenatore leccese di iniziare un nuovo ciclo e di riportare la squadra nell’élite della zona Champions League, sul podio della classifica o nelle sue immediate vicinanze.
Il Napoli punta al titolo di campione d’inverno
Invece l’ex ct della Nazionale sta lottando addirittura con Atalanta e Inter per il titolo sempre significativo di campione d’inverno, un po’ più vicino dopo la seconda vittoria in trasferta consecutiva conquistata con il Genoa nella bolgia di Marassi. Il giro di boa è ormai dietro l’angolo e restano da superare solamente altri due ostacoli: il Venezia al Maradona tra una settimana (nell’ultima partita del 2024) e poi il test ancora più impegnativo di inizio anno a Firenze, in programma il 4 di gennaio. Il traguardo intermedio dista 180′ e nella volata a tre Di Lorenzo e compagni ce la metteranno tutta per arrivare davanti a tutti, sulla falsariga dei 71 giorni passati al comando alla classifica a cavallo tra la sesta e la quindicesima giornata del girone d’andata: come lepri del torneo.
I limiti del Napoli
Il Napoli non è ancora una macchina perfetta e si è visto bene nel secondo tempo di Marassi, in cui gli azzurri si sono quasi fatti riprendere dal Genoa nonostante i due gol di vantaggio. Ma i tre punti sono arrivati lo stesso e non è la prima volta che la squadra di Conte riesce a fare bottino pieno al termine di una prova non del tutto convincente. Le 12 vittorie in 17 partite sono state infatti per la maggior parte sofferte e di stretta misura, complice la modesta prolificità del sesto attacco del campionato, che si è peraltro sbloccato con i 5 gol messi a segno negli ultimi 180′ a Udine e poi a Marassi. Anche con Lukaku e persino di più Kvaratskhelia solo a mezzo servizio, però, la continuità di risultati non è mai mancata ed è un segnale positivo di cui tenere conto, soprattutto se la capacità di soffrire del gruppo non rimarrà fine a sé stessa e diventerà viceversa il punto di partenza per ulteriori miglioramenti. Conte sta infatti macinando punti pure se il cantiere del Napoli è ancora aperto e i problemi da risolvere non mancano. Il tecnico aveva messo a posto la difesa (tra le meno battute del torneo) e ora è stato costretto invece a ricostruirla per l’infortunio di Buongiorno, sostituito con il meno affidabile Juan Jesus. A Genova il “nuovo” reparto arretrato ha sofferto e a mettere al sicuro la vittoria sono state le parate del portiere Meret, che con Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Anguissa e Politano e uno dei tanti big ritornati ad altissimi livelli sotto la gestione dell’ex ct della Nazionale.
Il mercato di gennaio del Napoli
Le macerie lasciate dalla scorsa stagione riaffiorano ogni tanto, ma i momenti di insicurezza della squadra sono sempre più rari e con il passare delle partite sono invece molto più frequenti i segnali di crescita, che potrebbero strada facendo addirittura aumentare. McTominay e Neres stanno difatti bruciando abbastanza in fretta le tappe del loro ambientamento in Italia e migliorano gara dopo gara. Idem tutto sommato per Lukaku, che con 6 gol e 3 assist sta dando comunque il suo utile contributo alla causa degli azzurri. Si è visto viceversa soltanto a tratti il vero Kvaratskhelia e la sua rinascita darebbe al gruppo un’altra spinta verso l’alto. Ma il vero asso nella manica di Conte può essere la imminente riapertura del mercato, visto che l’organico corto è il vero limite del Napoli. Non ci sono tanti soldi a disposizione e per arricchire la rosa De Laurentiis punterà per questo sugli scambi, con in uscita Rafa Marin, Spinazzola, Folorunsho e Raspadori. Gli azzurri cercano tre rinforzi: un centrale difensivo, un esterno e una mezzala. I nomi più caldi sono quelli di Martinez Quarta, Danilo, Dorgu (probabilmente per gennaio, però), Fagioli e Pellegrini. Il traguardo stagionale resta il ritorno in Champions League, il titolo di campione d’inverno potrebbe spalancare tuttavia nuove e più affascinanti prospettive.