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Il City non esce dalla crisi, solo 1-1 con l’Everton. Haaland sbaglia un rigore. Vola il Liverpool

La squadra di Guardiola va in vantaggio ma si fa raggiungere e nel recupero rischia il ko. Il norvegese si fa ipnotizzare da Pickford. Reds, 3-1 al Leicester

LONDRA – Il tradizionale calcio del Boxing Day porta l’ennesima delusione per il Manchester City. I campioni di Pep Guardiola devono accontentarsi di un pareggio casalingo contro il modesto Everton, 1-1, con l’aggravante di un rigore parato nella ripresa al loro cannoniere Erling Haaland. Significa che la serie negativa si allunga, con una sola vittoria e otto sconfitte nelle ultime tredici gare fra campionato e coppe.

City, Champions a rischio

Prima della partita il tecnico catalano aveva detto che la qualificazione alla Champions è “a rischio” per la sua squadra e la prestazione odierna conferma che il City è in seria difficoltà nella corsa ai primi quattro posti della Premier League: al termine dei 90 minuti contro l’Everton si è ritrovato sesto in classifica, a tre punti dal Nottingham Forest quarto (con una gara in meno) e a undici dalla capolista Liverpool (con due gare in meno).

Pickford ipnotizza Haaland

Per i Citizens sembrava cominciata bene, con una traversa colpita da Josko Gvardiol al terzo minuto, il gol di Bernardo Silva al 14’ e l’occasione del raddoppio sprecata poco dopo da Phil Foden. Ma l’Everton ha pareggiato alla prima opportunità, al 36esimo minuto, con una bordata perfetta di Iliman Ndiaye e da quel momento le cose si sono complicate per i padroni di casa. I campioni in carica sarebbero potuti tornare in vantaggio al 7’ della ripresa, quando Mikolenko ha sgambettato Savinho in area di rigore e l’arbitro ha indicato il dischetto: ma il portiere degli ospiti Pickford – grazie all’aiuto della borraccia magica con le indicazioni sui rigoristi e grazie alla provocazioni all’avversario – è riuscito a deviare il penalty di uno specialista come Haaland. L’ennesimo episodio su cui il Pep potrà recriminare e riflettere. E nonostante il City abbia continuato a dominare il gioco e a premere, il match è finito in parità.

Una squadra che non sa ritrovarsi

Le assenze degli infortunati; l’appagamento dopo avere vinto gli ultimi quattro titoli di Premier (e sei degli ultimi sette), più la Champions nel 2023, l’anno del “treble”, vittoria in campionato, coppia d’Inghilterra e appunto in Europa; la demoralizzazione e il nervosismo che crescono dopo ogni appuntamento fallito: tutto questo contribuisce a quella che pare la fine di un ciclo. Il City si è qualificato alla Champions per tutti gli ultimi quattordici anni: se in questa stagione mancasse l’obiettivo, i due anni di rinnovo del contratto firmati da Guardiola potrebbero forse finire prima, a dispetto dell’immensa gratitudine che tifosi e società hanno per tutti i trofei del suo decennio in panchina. Il girone di ritorno deve ancora cominciare e il Pep ha ancora tempo per recuperare forma e punti, ma per ora la crisi continua.

Il Chelsea battuto dal Fulham, Liverpool ora a +7

Per il resto, il cartellone del Boxing Day, come si chiama in Inghilterra il giorno festivo del 26 dicembre (da “box”, scatola – nella quale un tempo a Natale si depositavano l’elemosina per i poveri nelle chiese o i doni per i dipendenti), comprende il derby londinese Chelsea-Fulham, con la squadra di Maresca che si fa rimontare e perde 2-1. Ne approfitta il Liverpool, che batte 3-1 il Leicester e si porta a +7 sui Blues: gol di Gomez, Robertson e Salah dopo lo 0-1 di Ayew. Il Manchester United ha incassato la seconda sconfitta consecutiva in Premier, la quarta nelle ultime cinque partite, battuto 2-0 in casa del Wolverhampton che grazie ai tre punti conquistati è uscito dalla zona retrocessione. L’Arsenal, al terzo posto nella graduatoria, gioca domani con l’Ipswich.

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