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Il calciatore Omeonga portato giù dall’aereo e picchiato da polizia. Era nella black list di Israele

La denuncia dell’ex centrocampista del Genoa, che su Instagram ha pubblicato un video in cui si vedono gli agenti che a Fiumicino lo trascinano di forza giù dal volo diretto a Tel Aviv

Trascinato giù dall’aereo con una presa al collo, spintonato in terra ammanettato e picchiato dagli agenti. È la denuncia pubblica del calciatore belga Stephane Omeonga in forze alla squadra di Serie A israeliana Bnei Sakhnin.

Il centrocampista, ex Avellino (2016-2017), Genoa (2017-2019) e Pescara (2020-2021), il giorno di Natale era salito su un volo di linea diretto da Bruxelles a Tel Aviv, con scalo a Roma, ma era stato inserito sulla black list di Israele e una volta arrivato a Fiumicino è stato fatto scendere: “Ho provato a spiegare che ero un calciatore, un cittadino belga – premette l’atleta – ma gli agenti non si sono fermati e mi hanno trascinato giù dal volo, picchiandomi”.

Secondo quanto apprende Repubblica il giorno di Natale la polizia di frontiera è intervenuta sul volo BZ 131 della compagnia Blue Bird Airways Bruxelles-Tel Aviv, che aveva fatto scalo all’aeroporto di Fiumicino per caricare altri passeggeri diretti in Israele. Gli agenti sono saliti a bordo sollecitati dal responsabile della compagnia aerea e dal comandante del volo: il centrocampista si sarebbe rifiutato di scendere dall’aereo per circa 20 minuti. Dopo l’intervento degli agenti Omeonga è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.

Eppure la versione del calciatore è diversa. Una volta scesi dall’aereo, denuncia Omeonga in un post su Instagram, “lontano dagli occhi di eventuali testimoni, la polizia mi ha buttato a terra e mi ha picchiato: uno dei poliziotti ha anche premuto il ginocchio contro la mia testa».

Dopodiché, racconta, “sono stato portato su una macchina della polizia e ammanettato come un criminale”. Quando è arrivata l’ambulanza “ero sotto choc – riprende – e non sono riuscito a rispondere alle domande dei sanitari. Dalla radio dell’auto della polizia ho sentito dire che andava tutto bene e che avevo rifiutato le cure mediche. Ma ciò è falso, ho chiesto loro di portarmi con loro in ambulanza. Ma sono stato messo in una stanza grigia senza né cibo né acqua e sono stato messo in uno stato di totale umiliazione per diverse ore”.

Il calciatore è stato poi rilasciato. Successivamente, prosegue, “ho saputo che un agente aveva presentato una denuncia contro di me per lesioni che gli avrei causato durante l’arresto, ma ero ammanettato. Finora non ho ricevuto alcuna spiegazione”. Di qui la denuncia pubblica tramite i social. Il post è corredato da un video girato da un passeggero del volo Roma- Tel Aviv. Il filmato mostra gli agenti salire a bordo, avventarsi sul centrocampista e trascinarlo via di forza.

“Come essere umano e come padre – insiste Omeonga – non tollero nessuna forma di discriminazione. Dobbiamo rimanere uniti e alzare la voce per educare coloro che ci circondano”, rimarcando come, secondo lui, l’intervento avrebbe avuto un che di razzista.

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