RIAD – Due partite per cambiare una stagione e per entrare nella storia del suo club. E soprattutto, come ai tempi del Porto, per fumarsi il sigaro della vittoria, accompagnato da un balletto contagioso (la Conceiçao dance), circondato dai calciatori che ridevano e brandivano i cellulari per immortalare il momento.
Conceiçao: “Milan deve stare in zona Champions”
Sergio Conceiçao è l’allenatore del Milan che ha impiegato meno gare per conquistare un trofeo nel club rossonero dal 1929-1930: “Ho trovato un ambiente non al meglio, avevamo pochi giorni per preparare due sfide contro squadre di altissimo livello. Il merito di questo successo è dei giocatori, che hanno assorbito tutto il passato e corretto gli errori. Ora ci aspettano mesi in cui possiamo fare bene in coppa e rientrare in zona Champions in campionato, perché lì deve stare il Milan, non al settimo posto come adesso”.
Su Leao: “Può diventare il più grande del mondo”
Il portoghese ha saputo rimontare nel secondo tempo sia la partita con la Juventus che quella con l’Inter: “Nello spogliatoio ho parlato delle due o tre cose che non andavano e i giocatori mi hanno seguito nonostante la botta del 2-0 subito a inizio ripresa per una nostra disattenzione. Nell’intervallo l’allenatore deve saper cambiare, correggere, è per questo che mi pagano. Dobbiamo avere coraggio per tornare il grande Milan”. Infine su Leao: “E’ un fenomeno, lui è un portoghese rilassato, io sono più teso. Può diventare il più forte del mondo, ha tutto, deve solo imparare a mettere le sue qualità al servizio della squadra”.
Leao: “Ho sentito l’energia del nuovo allenatore”
E Leao, che lo ascolta, annuisce: “I compagni in nazionale, che lo avevano al Porto, mi dicevano della sua personalità forte, in pochi giorni ha fatto un lavoro incredibile. Ho sentito la sua energia la prima volta che l’ho visto. Il cambiamento si vede in campo e fuori. Perché si vince con la mentalità giusta, anche se magari non giochi bene. E noi non abbiamo mollato mai”.
Abraham: “Abbiamo giocatore con coraggio e fame”
L’autore del gol decisivo, Tammy Abraham, che ha vinto il premio di miglior giocatore della Supercoppa, ride con gli occhi e con le parole: “Sono contento per la squadra e per i tifosi. Abbiamo giocato con fiducia, coraggio, fame: siamo forti”. L’altro giocatore che era finito in panchina con Fonseca, Theo Hernandez: “Ho vissuto un momento difficile, non sono ancora al 100% ma sono riuscito ad aiutare i miei compagni. Ma se il vecchio allenatore è andato via è stata anche colpa nostra. Gli auguro il meglio”. Adesso, però, l’aria è diversa e la nuova armonia è testimoniata dall’abbraccio tra il difensore francese e il nuovo tecnico negli spogliatoi. E Ibra dice: “Ora che l’allenatore ha il bastone, io posso fare un passo indietro”. Il nuovo Milan festeggia. Il ballo di Conceiçao lo ha contagiato.