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Il Nottingham Forest è la rivelazione della Premier. Tutti i segreti della squadra di Espirito Santo

Il club inglese dal passato glorioso (maglie rosse in onore di Garibaldi e due Coppe Campioni) è secondo con l’Arsenal grazie a sei vittorie di fila. Martedì il big match contro il Liverpool capolista. Una squadra costruita su acquisti mirati e meteore con grande voglia di riscatto. E che stupisce con un calcio antico, rapido e verticale: lanci lunghi e niente uscita palla al piede

LONDRA — Non può essere una coincidenza. Lunedì il Nottingham Forest è volato clamorosamente al secondo posto in Premier League nel giorno di un anniversario speciale. Perché il 6 gennaio di cinquant’anni fa, Brian Clough veniva ingaggiato come allenatore dei “garibaldini” reds in seconda divisione (pari all’attuale serie B in Italia), dopo il disastro nel Maledetto (Leeds) United poi libro e film indimenticabili. “Cloughie” diventerà la leggenda del Forest in pochi anni, vincendo il massimo campionato inglese nel 1978 e poi due incredibili Coppe dei campioni consecutive, nel ‘79 e nell’’80.

Il condottiero Nuno Espirito Santo

Ora, il misurato Nuno Espirito Santo ha poco da spartire con l’esplosivo Clough, ma sta compiendo un altro miracolo. Pure il tecnico portoghese viene da un flop, quello del Tottenham di tre anni fa, mitigato dai trofei arabi intanto conquistati con l’Al-Ittihad. Ora, invece, l’ex Liverpool Jamie Carragher sostiene che il Forest (senza coppe europee) possa giocarsi il titolo con gli altri reds, quelli del Liverpool, in un remake della indimenticabile impresa di Claudio Ranieri a Leicester nel 2016. Vertigini? “Vi giuro che non guardo la classifica”, ha commentato Nuno a caldo dopo il 3-0 al Molineaux, casa del Wolverhampton, “un giorno la guarderò, ve lo prometto. Ma ora vogliamo solo divertirci. Siamo costruendo una cosa bella. Non rovinatecela”.

La risalita del Nottingham Forest

Il Nottingham Forest è tornato nella massima serie del calcio britannico nel 2022 dopo 23 anni di doloroso purgatorio e con un’altra impresa, quella dell’ex allenatore gallese Steve Cooper. Che a inizio stagione, dopo sette partite, aveva preso in mano una squadra in fondo alla classifica di Championship (serie B inglese), con un solo punto in sette partite. La peggiore partenza in 108 anni dei “Garibaldini”, che si definiscono cosi in onore del coraggio del patriota italiano e delle camicie rosse risorgimentali ai tempi della fondazione del club nel 1865. Cooper poi iniziò la clamorosa ascesa, fino alla finale dei play-off vinta a Wembley per 1-0 contro l’Huddersfield due anni e mezzo fa.

A Nottingham sognano il ritorno in Europa

E dire che nella passata stagione il Forest si è salvato solo all’ultima giornata, dopo 4 punti di penalizzazione per irregolarità di bilanci. Ora, i garibaldini sono l’unica squadra del Vecchio Continente che è riuscita a battere lo schiacciasassi Liverpool quest’anno, peraltro all’Anfield. Ma soprattutto, il Nottingham potrebbe tornare in Europa trent’anni dopo la squadra di Frank Clark nel 1995 se riuscisse a dare seguito alle sei vittorie consecutive in Premier League, dopo quella di ieri sera contro ii Wolves.

Nottingham Forest secondo con l’Arsenal

Dopo aver agganciato l’Arsenal sera a quota 40 punti (sei in meno del Liverpool capolista e che ha anche una partita in meno), il Forest sogna di conservare almeno il secondo posto. Cosa che non accade nelle foreste di Robin Hood dal 1978-79, in questa città brutta ma fascinosa nel cuore delle Midlands, e patria di colossi della letteratura come Lord Byron, D. H. Lawrence e il ribelle incazzato Alan Sillitoe, in questa vecchia capitale delle fabbriche di lacci.

Il ruolo del portiere Matz Sels

A proposito di storia. Il Nottingham Forest gioca meravigliosamente fuori moda. Niente costruzione del basso, niente tiki taka, niente ossessione di uscire palla al piede, niente pressing alto. I garibaldini sono 19esimi nella classifica del possesso palla in Premier, ultimi per completamento dei passaggi, ultimi per passaggi nella propria difesa. Mentre la sorpresa belga 32enne Matz Sels è il portiere del massimo campionato inglese che fa più lanci lunghi, circa l’80 per cento. Una cifra altissima, se pensiamo che il secondo in questa particolare classifica, Jordan Pickford ultimo baluardo dell’Everton operaio di Sean Dyche, a stento supera il 50.

Come gioca il Nottingham Forest

Mentalità mourinhiana. Si aspetta e si riparte a far male, con lanci lunghi spesso verso quell’attaccante antico, straordinario e neozelandese di Chris Wood: quasi 33 anni e in scadenza di contratto, ma uno che la palla, a parte la confusa parentesi a Newcastle durante la transizione saudita di qualche anno fa, la butta dentro. E quest’anno come non mai, anche come percentuale realizzata: 0,3 gol per tiro, in cima a questa particolare classifica insieme a Mbeumo del Brentford. Benedizione, perché il Forest quest’anno in Premier ha segnato soltanto 29 reti, ottavo peggior attacco della Premier. Ma Wood, arrivato a quota 12 nella classifica cannonieri, ha segnato il 41 pe cento dei gol della sua squadra. Meglio di lui solo Haaland (16 su 36 del City).

I protagonisti del miracolo Nottingham

Dietro Wood, Nuno ha trovato l’alchimia perfetta. Due giovani ali, imprendibili, letali in contropiede e scartate da grandi club, come Hudson-Odoi (ex Chelsea) e lo svedese Elanga (mollato dal Manchester United). Subito dietro Wood invece, ecco il 24enne Morgan Gibbs-White, uno strapagato tre anni fa (oltre 50 milioni di euro, bonus inclusi, proprio dai Wolves), ma che lunedì sera ha segnato il primo gol a Wolverhampton e soprattutto giocatore totale, che cuce centrocampo e attacco come pochi sanno fare oggi in Europa.

Milenkovic una garanzia in difesa

Ma, oltre alla grande concretezza sottoporta, il vero segreto dei garibaldini è la difesa. Nove clean sheets in questa Premier, nessuno come il Forest (Liverpool secondo a 8). E se l’anno scorso ha subito 67 gol in 38 giornate, in questa stagione, dopo venti partite, è stato bucato solo 19 volte, come la capolista Liverpool e seconda miglior difesa dopo l’Arsenal (18). Monumentale, in questo senso, è stato l’arrivo di Nikola Milenkovic dalla Fiorentina in estate. A Nottingham ancora non credono di esser riusciti ad acquistarlo per una ventina di milioni scarsi.

Giocatori con la voglia di rivalsa

Eppure già l’anno scorso Milenkovic era tra i colossi d’Europa più insuperabili nei duelli aerei. Adesso, il centrale serbo ha sistemato la difesa del Forest. Se nella passata stagione era la squadra che prendeva più gol su calci piazzati, ora il Nottingham è quella che ne prende meno, e ne segna di più dopo l’Arsenal. Inoltre, i garibaldini hanno la più alta percentuale di duelli vinti (circa il 52%). E il 22enne brasiliano Murillo, altra rivelazione maestro dell’anticipo e dell’uno contro uno, si sposa benissimo con Milenkovic. Ai fianchi, un altro ex di una grande squadra, il terzino sinistro Neco Williams arrivato dal Liverpool e, a destra, Aina che il Torino ha lasciato andare a parametro zero solo qualche mese fa.

Pochi infortuni

Poi, in un calcio in overdose di partite, il Forest dell’oligarca greco Evangelos Marinakis che ha acquisito il club nel 2017, sta riuscendo anche in un’altra impresa: subire pochissimi infortuni. Ovvero, sinora da inizio stagione, soltanto sei che hanno richiesto uno stop ai calciatori di almeno una settimana – meglio ha fatto solo il West Ham con cinque. Eppure la stagione era iniziata molto male, con Espirito Santo che ha dovuto ricostruire il centrocampo dopo i gravi infortuni di Danilo e Sangaré. Ma il portoghese ha trovato comunque un’altra coppia perfetta, Anderson (ennesimo prezioso esubero del Newcastle) e un’altra vecchia conoscenza della Serie A, l’ex Bologna Nico Dominguez.

Sfida al Liverpool

Certo, sinora in diverse partite questo Nottingham Forest ha raccolto più di quanto meritasse e chissà quanto durerà questa magia. Ma almeno la squadra di Nuno ha giocato tutti i big match in trasferta già nel girone di andata, Newcastle a parte, anche se sinora ha comunque fatto più punti fuori casa che in casa. E martedì prossimo al City Ground arriva proprio il Liverpool di Arne Slot. Intanto, non svegliate i garibaldini da questo sogno di mezzo inverno.

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