Questo sito contribuisce alla audience di
 

Piqué e la Kings League a Torino: “Nel nostro calcio 7 contro 7 Messi e Yamal farebbero faville”

L’ex difensore del Barcellona è l’inventore e organizzatore del torneo, che domenica 12 avrà la sua finale mondiale all’Allianz Stadium

TORINO – Qualunque sfida affronti Gerard Piqué, il risultato finale è spesso positivo. Da calciatore è stato uno dei migliori difensori della sua generazione con un palmares incredibile: un Mondiale, un Europeo, quattro Champions, 3 Mondiali per club, un titolo di Premier e nove volte campione di Liga. Oggi è l’inventore e il numero uno della Kings League, la nuova frontiera del calcio: sette contro sette, regole nuove e decisamente fuori dagli schemi che aumentano l’imprevedibilità, ampio spazio a streamer e influencer. Domenica 12 all’Allianz Stadium di Torino, si giocherà la finale del Mondiale per nazioni: la Kings League in vetrina in uno degli impianti iconici del calcio considerato “tradizionale”.

Piqué, come procedono i preparativi per domenica?

“Molto bene, a livello di pubblico e tecnicamente siamo molto contenti. Torino e Milano ci hanno accolto bene, abbiamo costruito l’impianto (al Centro Sportivo Vismara, casa delle giovanili del Milan, ndr) in un mese e mezzo, credo che sia migliore anche di quelli che abbiamo in Spagna e in Messico”.

Spagna e Italia sono state eliminate. Su chi punta?

“Il Marocco ha una grande comunità in Italia e molti vengono a vedere le partite, poi c’è la Colombia che ha una grande squadra, ma anche Brasile e Argentina sono molto forti”.

Si aspettava un successo del genere?

“Iniziammo due anni fa in Spagna, facemmo la finale al Camp Nou ed arrivarono 93.000 persone, un successo clamoroso. Grazie a questo abbiamo guadagnato autostima e fiducia, ci siamo”.

L’assenza dell’Italia sarà un problema per l’affluenza?

“Il Mondiale è strategico. Vero che l’Italia è stata eliminata, ma la gente è molto coinvolta. La vendita dei biglietti procede alla grande, nonostante l’assenza dell’Italia”.

E la macchina organizzativa?

“Siamo più di 200 persone, una follia in due anni. Puntiamo a crescere ancora”.

Per superare il calcio?

“Siamo prodotti complementari, puoi seguire calcio e Kings League, puoi tifare Juve, Inter e Milan e le squadre degli streamer. Lavoriamo ad accordi con la Juventus per contenuti con la Serie A, per unire i mondi. Non siamo rivali: guardi il calcio in tv e la Kings League su tablet e smartphone”

Sono più importanti gli streamer o i calciatori?

“Per il nostro progetto, gli streamer. In Spagna abbiamo 12 squadre, dieci di proprietà di streamer e due di calciatori, Casillas e Aguero. Abbiamo voluto che ogni squadra avesse uno streamer e una leggenda: il primo ti porta l’audience, il calciatore la credibilità sportiva”.

Puntate a reclutare calciatori affermati per la Kings League?

“Stiamo creando le nostre stelle, non credo che il futuro sia prendere giocatori ritirati, ma creare una base di giovani di 15 e 16 anni, che inizino a giocare con le regole nostre. Un calcio diverso, sette contro sette, veloce: è difficile adattarsi”.

Chi è la vostra stella?

“Nadir Louah, ha vinto la Corona d’oro, il nostro Pallone d’oro, ed è stato il miglior giocatore dell’anno nella Kings League. Ha 21 anni ed è spettacolare”.

Chi potrebbe adattarsi alla Kings League tra i calciatori tradizionali?

“Normalmente si adattano meglio quelli piccoli, veloci, tecnici. Ci sono spazi corti, movimenti rapidi. Messi? Si adatterebbe ovunque (sorride, ndr)”.

Anche Yamal si adatterebbe, non trova?

“Lamine avrà una squadra da settembre dell’anno prossimo. Adora la Kings League, aveva quindici anni quando è iniziata, è innamorato del progetto, ha chiesto di avere una squadra anche lui”

Segue ancora il calcio?

“Si lo seguo, sono ovviamente un appassionato, vedo tutte le partite specialmente la Champions”.

La finale sarà preceduta il giorno prima dal derby. Chi tiferà?

“Preferisco che vinca la Juve, mi piacciono la sua storia, i colori. Ci hanno lasciato il campo per la Kings League, quindi tiferò Juve. Forse contatterò Urbano (Cairo, ndR) per i biglietti”.

Cosa pensa del nostro campionato?

“La competitività lo favorisce, tante squadre sono in corsa ed è bellissimo. In Spagna abbiamo Barca e Real che lottano per il titolo, a volte spunta l’Atletico. Voi avete qualcosa di più simile alla Premier, tutti possono vincere”.

E le prospettive?

“Negli anni ’90 l’Italia era il riferimento, poi la Spagna, oggi la Premier, ma sta cambiando. La Serie A è una lega che si sta svegliando: ha un potenziale enorme. Un giocatore a pari condizioni economiche, preferisce Milano, Torino, Roma, Napoli piuttosto che Manchester, Birmingham, Londra. Il cibo è migliore, l’attrattiva è grande. Ma bisogna gestire bene i club”.

Chi vede favorito per lo scudetto?

“Inter, Juve, il Milan è un po’ staccato, Napoli, Atalanta, la Fiorentina che sta facendo un grande anno. Sarà divertente. Continuo però a pensare che la Juventus, per quanto indietro e con tanti pareggi, con Motta crescerà e competerà per il titolo, serve tempo. Il progetto nuovo non si fa in due giorni”.

Ha mai pensato di tornare in campo con la Kings League?

“Io? Siamo pazzi? Impossibile. Ho avuto una carriera vincente, ho giocato con la squadra della mia vita, non potevo chiedere di più. Ma sono in una nuova fase della mia vita, non penso di tornare a giocare”.

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Cristante può essere la contropartita nell'affare tra Roma e Inter per Frattesi?

Ven Gen 10 , 2025
Cristante può essere la contropartita nell’affare tra Roma e Inter per Frattesi?

Da leggere

P