TORINO – Thiago Motta comincia a mettere le mani avanti e, senza che le nessuno glielo domandi, si spende per dare un’interpretazione più personale al mediocre rendimento della squadra: “Di 26 partite giocate, ne abbiamo perse soltanto due”, annota evidenziando il dato a lui più favorevole, anche se i tifosi stanno dibattendo specialmente sul numero risicato di vittorie bianconere (undici in tutto, il 42%), con particolare rilievo alle gare casalinghe in campionato, dove la Juve ha vinto tre volte appena, l’ultima delle quale proprio nel derby di due mesi fa. “Siamo una squadra giovane che ha avuto qualche infortunio” aggiunge l’allenatore, specificando che non si tratta di alibi: ma allora perché rispolverare all’improvviso l’argomento? Motta è stato anche criticato per essersi definito “non ossessionato dalla vittoria”, frase che nel mondo juventino sfiora l’eresia e che in qualche modo ha corretto: “Faccio questo mestiere per vincere e so che abbiamo l’esigenza della vittoria”.
“Derby occasione di rilancio”
Il derby è l’occasione d’oro per il rilancio, dopo la delusione araba, l’ultima della serie: “Sappiamo che è una partita sentitissima dai tifosi e dal club” ma anche, negli ultimi anni, per la Juve particolarmente agevole, al punto che più di una volta, nel recente passato, i bianconeri sono usciti dalla la crisi battendo il Torino.
Stavolta, però, i problemi andranno oltre al momento negativo della squadra: Motta non avrà né Conceiçao né Vlahovic. Il portoghese non ha recuperato dalla lieve contrattura avvertita a Riad durante il riscaldamento della gara contro il Milan, mentre il serbo è tutta la settimana che non si allena per via di un affaticamento, che tuttavia non ha avuto nessun riscontro negli esami strumentali. A fare il centravanti dovrebbe dunque toccare a Nico Gonzalez (l’alternativa è Weah), mentre sulle fasce agiranno Yildiz e Mbangula.
