Torino – Gli ultimi a entrare ufficialmente nell’elenco degli indisponibili per il derby sono stati Vlahovic e Conceicao, due assenze pesanti per Thiago Motta e la Juventus. La sfida con il Torino si è lentamente trasformata in un concentrato di forfait e voci di mercato, un mix di tensione e di pressione che coinvolge entrambe le squadre: i bianconeri per tornare alla vittoria sfruttando quello che negli anni è stato una scialuppa di salvataggio in tempesta, i granata per provare a invertire il trend degli ultimi 20 anni, con 1 solo derby vinto negli ultimi 39 disputati. Perdere per Motta significherebbe trasformare gli scricchiolii sauditi in una vera e propria crepa, mentre per il Torino inasprirebbe ulteriormente la contestazione al presidente Cairo trascinando anche la squadra nella crisi: più che un derby sembra un’ultima spiaggia, in controtendenza rispetto all’ottimo inizio di stagione per entrambe.
Vlahovic e Conceicao assenti, oltre a Bremer, Zapata, Milik, Schuurs e Cabal
L’infermeria è affollata sia alla Continassa che al Filadelfia. Proprio Motta, in conferenza stampa, ha annunciato le assenze di due uomini chiave come Vlahovic e Conceicao, entrambi fermati per affaticamento muscolare nonostante ancora una volta entrambi non abbiano lesioni. Il serbo, che si sta allenando a parte ormai da giorni, non ha sostituti di ruolo in rosa, visto l’infortunio di Milik: per giocare al suo posto è corsa a due tra Nico Gonzalez, che ha già ricoperto molte volte da riferimento centrale, e Mbangula, che potrebbe essere la sorpresa del derby. Sarà una Juventus senza un centravanti di ruolo, una squadra in crisi di risultati, nonostante sia ancora imbattuta in campionato, e a pezzi fisicamente: oltre a Vlahovic e Conceicao mancheranno l’ex granata Bremer, Milik e Cabal, oltre a Danilo, ormai fuori dal progetto e in via di risoluzione del contratto. Per Vanoli le assenze sono meno, ma pesano di più, vista la politica del risparmio perseguita tradizionalmente dal club: mancheranno Zapata, il lungodegente Schuurs, Walukiewicz e con Gineitis e Ricci ancora in dubbio.
Un occhio al mercato, uno al campo
Un altro tratto in comune per le due squadre è la necessità di tornare sul mercato dopo gli infortuni e i problemi strutturali emersi nel corso del girone di andata. La Juventus è viva e attiva per trovare i sostituti di Bremer e Cabal: Araujo è il nome più vicino ad approdare in bianconero, Antonio Silva l’opportunità, Hancko il sogno che potrebbe slittare a giugno. Non solo difesa, visto che in attacco i bianconeri sono molto vicini a Kolo Muani, dopo che la cessione di Rashford ha convinto il Manchester United a trattenere Zirkzee. In casa granata, invece, il mercato è un tormento, dovendo convivere con la scarsa attrattiva della piazza e con il proverbiale approccio sparagnino nelle trattative: si tratta per Beto ma solo in prestito, mentre in difesa le lacune evidenziate non saranno colmate. In definitiva entrambe le squadre, consapevoli della necessità di intervenire rapidamente sulla rosa, si presentano al derby senza le soluzioni, seppur con motivazioni diverse.
Cosa significherebbe perdere il derby
Non perdere è il comandamento per i granata di Vanoli, vincere per la squadra di Motta. Se in altre situazioni un pari sarebbe stato accettato diversamente, dopo undici pareggi in campionato, in casa Juventus è necessario tornare a vincere. Già in passato il Torino è arrivato nel momento giusto, venendo quasi in soccorso ai bianconeri: non vincere contro i granata sarebbe un brutto segnale che porterebbe al minimo il credito a disposizione di Motta. Oggi il tecnico italo-brasiliano vive un momento di difficoltà: le critiche non mancano, i risultati stentano a decollare e anche se la ricostruzione della Juventus procede e richiede tempo, la piazza e la critica sono storicamente molto esigenti. Vincere il derby riporterebbe il sereno in casa bianconera, perdere farebbe esplodere la rabbia dei tifosi del Torino contro Cairo. La contestazione procede incessante, nonostante i tentativi dell’editore alessandrino di disegnare una realtà alternativa: l’ennesimo ko in un derby, in uno stadio ribollente di passione e anche rabbia, potrebbe acuire la crisi. Che si parli di Juventus e di Torino, vincere il derby è fondamentale: in attesa del mercato, sabato i tre punti varranno molto di più.