MILANO – Kenan Yildiz dovrà pagare 300mila euro, fra spese arbitrali e quel che deve al suo ex procuratore, Carlos Ruiz Casillas. Lo ha stabilito il Collegio arbitrale del Coni. Il giocatore aveva revocato all’agente il mandato senza pagare la penale prevista, e aveva poi firmato in autonomia il rinnovo di contratto con la Juventus fino al 2029, facendosi affiancare dai parenti, come sempre più spesso succede nel calcio. Una mossa scorretta, secondo il collegio presieduto da Tommaso Frosini, che ha in parte accolto le istanze del procuratore, rappresentato dall’avvocato Federico Venturi Ferriolo, partner di LCA Studio legale.
Fra calciatore e agente c’è più della fiducia
La decisione del collegio afferma il principio secondo cui i contratti con gli agenti sportivi devono essere rispettati, pena il pagamento di penali, se previste da clausole specifiche. Nel caso di Yildiz, il Collegio ha stabilito limiti chiari per evitare che i calciatori possano liberarsi dai mandati senza una valida ragione e senza conseguenze. Anche se è vero che il rapporto tra calciatore e agente si basa su fiducia e su un legame personale (il cosiddetto intuitu personae), questo non significa che i calciatori possano interrompere il contratto a loro piacimento. Per questo, il calciatore dovrà pagare quasi 300mila euro fra spese processuali e quanto dovuto all’agente per il recesso del rapporto, calcolato nella misura del 5 per cento del nuovo contratto di Yildiz con la Juve, per l’anno 2024.
Quando il procuratore è un parente
Yildiz aveva deciso di farsi assistere dai propri familiari nel rapporto con le società di calcio, come già fatto in passato da altri giocatori come Mauro Icardi, Adrien Rabiot e Lazar Samardzic, che pure si è sempre avvalso anche dell’aiuto di avvocati. La decisione del Collegio mette in guardia quei calciatori che decidono di interrompere il rapporto di fiducia col proprio procuratore professionista, puntando sul fatto che questi si sia fatto aiutare da collaboratori nello svolgimento della sua attività. Le grandi agenzie sportive internazionali, che operano anche in Italia, spesso organizzano le proprie attività sotto forma di società, avvalendosi di collaboratori che aiutano gli agenti nel loro lavoro. È importante, però, che queste società siano regolarmente iscritte.