Un vero e proprio dissing, a colpi di parole, critiche e anche offese. Non corre buon sangue, è evidente, tra Daniele Adani e Fabio Caressa.
Caressa: “Noi trasmettiamo cultura, non rabbia”
Il giornalista ha risposto con ironia agli attacchi dell’ex difensore, uomo Rai, che in occasione di una puntata del suo podcast l’aveva aspramente criticato e insultato. “Noi attraverso il microfono trasmettiamo cultura, parlando di sport – ha detto Caressa attraversa il suo canale YouTube -, questo è un elemento molto importante. La rabbia eccessiva, l’insulto non fanno parte di questo mondo, non devono fare parte di questo mondo. Perché, nello sport, come ti confronti lealmente per prevalere così in una discussione devi confrontarti con delle regole di comportamento”.
Le frasi di Adani
“Chi sa di calcio” aveva attaccato Adani in una puntata del suo podcast Viva el Futbol – “sa che la Norvegia è una squadra forte. Sorloth, Haaland, Odegaard non sono solo giocatori forti, sono fenomeni. Non li abbiamo noi giocatori così, non abbiamo Haaland, non abbiamo Odegaard. Qualche co*****e che non sa fare questo lavoro ma ci guadagna da trent’anni va fuori e dice ‘Ma se adesso abbiamo paura della Norvegia?’. Ma co*****e, te lo dico in italiano, ma l’Italia è uscita con la Macedonia del Nord e con la Svezia”. Durante Deejay Football Club Caressa aveva detto: “Haaland è stato annullato da Gatti, la Norvegia non fa i Mondiali dal 1998, non fa gli Europei dal 2000. Se dobbiamo avere paura della Norvegia, stiamo a casa”.
Caressa: “Sono colui che non si può nominare”
“Non s’insulta” ha proseguito Caressa, “si cerca di non avere delle idee preconcettuali. Si può non essere d’accordo, si può discutere, ognuno con le proprie armi, con le proprie fonti. Ha una propria idea e la difende. Ma serve rispetto, senza insultare professionalmente. È importante parlare e ascoltare l’altro, possibilmente ascoltarlo, non farsi riferire le cose, e dire ‘non sono d’accordo’. L’insulto perché ha un’idea diversa da te è pericoloso, è un atteggiamento che riporta a momenti molto bui. L’insulto per chi non è d’accordo è veramente il buio. Bisogna stare attenti. Io non ho la pretesa di avere la verità in mano né di educare ma trasmettere un messaggio senza violenza verbale è un elemento importante. Io continuerò con le mie idee sempre con rispetto, mai con maleducazione. E mai con violenza, e mai cercando di annientare il nemico, non l’avversario. Io per fortuna non ho nemici, ho persone con cui discuto. Poi sono Voldemort, colui che non si può nominare. Però da quello che ho visto su internet in maniera conclamata, sono io l’oggetto dell’assalto. E quindi è così, se non è così c’è bisogno di smentirlo. Però quando si attacca qualcuno è bello farlo citando il nome, non è mai bello, ma se proprio lo si deve fare bisogna citare il nome, sennò il coraggio, il lupo, l’ululato, dove sono finiti”.
Adani: “Fariseo”
Adani ha ulteriormente rincarato la dose in un video social: “Fariseo”, unito ad altre espressioni scurrili all’indirizzo di Caressa, mai nominato.