BERGAMO — D.K. Dopo Koopmeiners e adesso pure Dopo Kvaratskhelia: le bandiere non vanno più di moda e hanno smesso di esistere gli incedibili. Anche il Napoli si priva infatti — incurante del primato in classifica — della sua stella più luminosa, proprio come aveva fatto l’Atalanta dopo il trionfo in Europa League.
Due squadre che sabato si affrontano da avversarie dirette nella corsa al titolo. Nonostante due cessioni a peso d’oro: 54 milioni in estate per il passaggio dell’olandese alla Juve, 75 milioni per il trasferimento al Psg del georgiano, che si appresta a indossare la mitica numero 7 che fu di Mbappé. C’erano una volta gli idoli senza data di scadenza, disposti a rinunciare a gloria e denaro per non essere etichettati come traditori o mercenari. Ma tra finti rimpianti e ipocrisie sono principalmente i club a realizzare dei grandi affari. “Un giorno vi spiegherò cosa è successo”, ha promesso Kvara nel suo messaggio di addio. Intanto però il suo cartonato ai Quartieri è finito in un cassonetto, mentre è passato in secondo piano il colpaccio di De Laurentiis: conti sistemati e priorità per il bilancio, nonostante gli azzurri siano in lotta per lo scudetto.
Investire i soldi su Garnacho
Così fan tutti. Koopmeiners è appena tornato a Bergamo da avversario tra i fischi dei suoi ex tifosi, che comunque si sono già asciugati le lacrime grazie al cammino eccellente dell’Atalanta, in Italia ed Europa. Il segreto è investire al meglio i soldi che si incassano e ora dovrà riuscirci il Napoli, in pressing sul Manchester United per regalare a Conte l’argentino Garnacho. Dai Red Devils è arrivato anche McTominay in estate e non capita spesso che un club italiano faccia shopping in Premier. Ma De Laurentiis — che ha vinto uno scudetto cedendo Insigne, Koulibaly, Mertens e Fabian — ha preso confidenza con l’arte del rischio e preferisce avere la “botte” piena, piuttosto che una piazza ubriaca. Per questo nello spazio di pochi mesi il presidente ha accompagnato alla porta Osimhen e Kvaratskhelia. Tenere i conti in regola è un esercizio virtuoso ed è un toccasana per il successivo potere di acquisto: la stessa filosofia della famiglia Percassi. Tanto meglio se i risultati arrivano lo stesso.
I top player Gasperini e Conte
La super sfida di Bergamo può valere una fetta di scudetto e designerà l’anti-Inter. Merito anche di due allenatori come Gasperini e Conte, che antepongono l’organizzazione tattica e la disciplina al talento. I top player di Atalanta e Napoli sono loro e lo sanno pure i tifosi: tant’è che quelli azzurri — la trasferta in Lombardia è vietata per motivi di ordine pubblico — sono corsi in 3 mila all’aeroporto per dare la carica alla loro squadra, anziché protestare per la cessione di Kvara.
Conte: “Il gruppo scudetto non c’è più”
Vigilia in silenzio per Gasperini, alle prese con l’emergenza in difesa e tentato da Samardzic. Conte ha viceversa già girato pagina e sfoggiato filosofia sul mercato invernale, che finora ha indebolito il suo organico. “Il calcio moderno ha queste dinamiche, tocca adeguarsi. Il gruppo dello scudetto non c’è più e ora siamo un’altra squadra: più o meno forte si vedrà, ma di sicuro ambiziosa. Nessuno è stato in testa alla classifica più di noi e proveremo a rimanerci pure a Bergamo, ma è presto per parlare di sfida scudetto”. I numeri però parlano chiaro: l’Atalanta ha continuato a volare senza Koopmeiners e il Napoli confida di riuscirci nonostante l’addio di Kvara, già sostituito bene da Neres. Percassi e De Laurentiis hanno scommesso entrambi — con 129 milioni complessivi di ottimi motivi — sul D.K. Vendere le bandiere può essere un affare