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Dinamo Zagabria-Milan 2-1: rossoneri al play-off con il rischio Juve. La rabbia di Conceiçao

Figuraccia amplificata dalla modestia dell’avversario. Musah si fa espellere e lascia in 10 i compagni già nel primo tempo

ZAGABRIA – Questo non è stato né il Milan di Fonseca né quello di Conceiçao: è stato il Milan di nessuno, un Milan meno di niente, che s’è lasciato scoperchiare da una squadra che in Champions si barcamena, cui mancavano due tra i giocatori migliori e che tuttavia s’è aggrappata all’utopia come se fosse un sogno come tanti, di quelli che si realizzano, anche se invece non s’è realizzato per “colpa” del Bologna, che a un quarto d’ora dalla fine s’è fatto raggiungere dallo Sporting, che con quel punticino ha scalzato la Dinamo Zagabria e Fabio Cannavaro dalle 24 elette, e dunque dalla Champions: non l’avrebbe meritato, mentre il Milan ha invece strameritato di non starsene tra le prime otto. “Qui manca passione”, è stato il duto commento del tecnico rossonero.

«La cronaca della gara»

Figuraccia e play-off

Con questa figuraccia è addirittura precipitato dal sesto al tredicesimo posto, anche se tutto sommato ha avuto un atterraggio morbido, visto che nei play-off può trovare il Feyenoord del centravanti che brama, Gimenez (mercoledì prima in gol e poi infortunato), oppure la Juventus, forse la squadra che gli somiglia di più, per quanto sa essere deludente. Lo svantaggio rossonero è stato un deprecabile incidente, perché Gabbia ha pasticciato non si sa bene come un pallone ricevuto da Pavlovic e se l’è fatto borseggiare da Baturina, che è filato verso Maignan e l’ha battuto con la classe che ha, ma è stato conseguenza di una guida distratta ma forse anche peggio, perché dare dei distratti ai milanisti sarebbe stato persino un complimento.

La sciocchezza di Musah

È il nulla ciò che li descrive, il nulla delle idee di gioco (qualche passaggetto e poi un tiro da lontano di Fofana, non proprio un fromboliere), il nulla di una velocità – di corsa, di rincorsa e di spostamento della palla – inesistente, il nulla di cuore e coraggio, perché non si possono scambiare per grinta le due ammonizioni collezionate da Musah in poco più di mezzora, la prima per aver cercato di rialzare a forza il dolorante Torrente (che stava facendo un po’ di scena, sì), la seconda per avere cinturato Stojkovic al limite dell’area dopo esserselo fatto scappare. Così il Milan s’è trovato con un uomo in meno ma forse ne aveva undici, meno degli altri: il nulla e nessuno.

Ripresa senza miglioramenti

Da lì all’intervallo, Kulenovic troverà il modo di sbagliare due gol a tu per tu come Maignan: i rossoneri non meritavano questa grazia. Ne riceveranno tuttavia altre nella ripresa: un gol annullato a Stojkovic per un mani di Torrente in principio di azione, un altro a Kulenovic per fuorigioco di Pierre-Gabriel, questioni di attimi e centimetri che però dimostrano come il Milan sia sempre stato totalmente sfasato davanti, in mezzo e dietro, persino dopo essere riuscito a trovare il pareggio con Pulisic, bravo a liberarsi in area e a tirare svelto (il passaggio era stato di Fofana) ma aiutato assai dal tuffo goffo del portiere Nevistic, che più tardi provocherà un rigore atterrando Leao, il quale però prima aveva a sua volta atterrato Théofile-Catherine (che nomi meravigliosi, i terzini francesi della Dinamo) con una gomitata. Conceiçao ci ha provato con il 4-4-1-1 e il portoghese centravanti, ma quando hai una squadra di zombie parlare di moduli è quasi grottesco. Che brutta figura.

Il tabellino di Dinamo Zagabria-Milan

Dinamo Zagabria (4-4-1-1) Nevistic 5 – Théophile-Catherine 7, Mmaee 6.5, Torrente 6.5, Pierre-Gabriel 7 (48’ st Jakirovic sv) – Stojkovic 7 (29’ st Cordoba sv), Ademi 6.5 (25’ st Ristovski 6), Misic 6, Pjaca 7.5 (25’ st Rog 6) – Baturina 7.5 (48’ st Mbuku sv) – Kulenovic 5.5. All. Cannavaro 7.

Milan (4-3-3) Maignan 5.5 – Tomori 4, Gabbia 4 (1’ st Terrcciano 5), Pavlovic 5.5, Hernandez 4 – Musah 4, Fofana 5, Reijnders 4.5 (37’ st Abraham sv) – Pulisic 5.5, Morata 4.5 (1’ st Chukwueze 6), Leao 4.5 (37’ st Okafor 5). All. Conceiçao 4.5.

Arbitro: Letexier (Fra) 6.

Reti: 19’ pt Baturina, 8’ st Pulisic, 15’ st Pjaca

Note: espulso Musah al 39’ pt. Ammoniti Pulisic, Misic, Pjaca, Maignan, Cannavaro, Nevistic. Spettatori 18.856.

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