“Correre non è importante ma è l’unica cosa che conta”. Dopo una vita di sport, gran parte delle quali con la maglia della Juventus, Leonardo Bonucci non si ferma e da tempo ha scelto di dedicarsi alla corsa, naturalmente declinata con i motivi del suo passato agonistico. La citazione della famosa frase coniata da Boniperti (“Vincere non è importante ma è l’unica cosa che conta”) ha chiuso il post in cui l’ex difensore e capitano della Juventus ha annunciato la sua partecipazione alla Maratona di Londra, dopo aver corso lo scorso dicembre la Half Marathon di Torino.
L’allenamento in vista della Maratona di Londra
Il lungo Po, all’altezza del Valentino, è la “nuova Continassa” di Bonucci. Nel suo post su Instagram, “Leo” ha raccontato le motivazioni che l’hanno spinto a intraprendere questa nuova strada: “È di sfide che è fatta la vita. E così lo è anche per lo sport. L’obiettivo e la sfida si uniscono in questo momento della mia vita per fare qualcosa che mai, prima di ora, avrei pensato di affrontare. Voglio portare la mia mente e il mio corpo fuori dalla comfort zone. Correre significa dedizione, costanza, resilienza, sacrificio, preparazione. Ed è con questi valori che ho cominciato a preparare già da mesi la @londonmarathon del 27 Aprile. È una sfida con me stesso e voglio raggiungere l’obiettivo di tagliare quel traguardo. Correre non è importante ma è l’unica cosa che conta”.
Il presente di Bonucci, tra corsa e Nazionale
L’ex difensore di Juventus, Milan e dell’Italia, tra le tante maglie indossate, è entrato nello staff della Nazionale Under 20 di Bernardo Corradi, di cui è assistente allenatore. A settembre sarà impegnato in Cile nel Mondiale di categoria. Ruolo di allenatore che, ha rivelato insieme alla moglie Martina Maccari nella trasmissione di Diletta Leotta “Mamma dilettante”, ha suggerito al figlio Matteo, quando a causa della malattia il bimbo fu costretto a smettere di giocare a pallone: “Gli ho detto di studiare per diventare allenatore”. I coniugi Bonucci hanno raccontato anche il momento in cui arrivò quel “fulmine a ciel sereno”, cioè la diagnosi della malattia del figlio, per fortuna ormai guarito. Oltre a parlare del suo impegno con la Nazionale Under 20: “Il nuovo incarico con la Nazionale Under 20 al momento è perfetto, vediamo poi nel tempo cosa succede”. Prima, però, c’è una maratona da correre.
