I play-off di Champions sono come quei vecchi pranzi di matrimonio, quando portavano il sorbetto tra primo e secondo per “fare spazio”: così entrava più cibo e c’era più gusto, almeno in teoria. La grande abbuffata del calcio europeo ridisegnato dall’Uefa ci consegna dunque questo supplemento invernale inedito per la coppa principale, la cruna dell’ago per vedere almeno da lontano il paradiso. E all’eden degli ottavi possono in effetti ambire tutte e tre le italiane. Doppia Olanda per doppia Italia: Psv Eindhoven alla Juve, che sta cedendo alla Fiorentina Fagioli in prestito con obbligo di riscatto a determinate condizioni, Feyenoord al Milan, cancellata nell’urna l’ipotesi del derby adesso. Sarebbe stato il male assoluto? Almeno una, in quel caso, agli ottavi ci sarebbe arrivata, ma adesso vogliamo tutto.
Lo spettro del derby italiano
Per la scintillante Atalanta, padrona della scorsa Europa League, c’è invece il Bruges, ultimo tra le 24 della prima fase: non uno squadrone, anzi ha perso contro il Milan e pareggiato in casa contro la Juve nel maxi campionato appena concluso. E lo sguardo bergamasco si fa interessantissimo andando ancora più in là, visto che all’Atalanta negli ottavi toccherebbe il Lille oppure l’Aston Villa. Insomma, non proprio un telepass ma neppure una mulattiera. Altri introci possibili: per la Juve e il Milan, negli ottavi, Arsenal o Inter, ed ecco che lo spettro del derby italiano riprende a far tintinnare le catene. Per l’Inter, una tra Juve, Milan, Psv o Feyenoord. Non il peggiore dei mondi possibili. Chiedete a Guardiola o Ancelotti se non avrebbero firmato per un destino simile al nostro, visto che per Manchester City e Real arriva una doppia sfida cosmica: crudeltà di una formula che non poteva prevedere né escludere tutto. E comunque, per evitare grane grosse bastava non soffrire così tanto, e questo vale specialmente per i citizens.
Gimenez tra Feyenoord e Milan
Le nostre avversarie, dunque. Il Feyenoord si barcamena in Eredivisie (è soltanto quarto, a 13 punti dal Psv) e fa notizia soprattutto perché l’attaccante messicano Santiago Gimenez potrebbe passare proprio al Milan. Nell’attesa di scoprire con quale delle due maglie vivrà i play-off, dove l’accesso agli ottavi vale una decina di milioni di euro, il Feyenoord proprio questo chiede adesso in più: una paghetta da 10 milioni come risarcimento, nell’eventualità di essere eliminato proprio dal milanista Gimenez. Nel frattempo, il Tottenham offre 30 milioni per Tomori, ma semmai dopo il derby di domani, vista l’emergenza dei centrali rossoneri. A proposito di derby: in Europa League, la Roma prende il Porto ma vede la Lazio in un possibile orizzonte.
La vittoria della Juventus col Psv
Del Bruges deboluccio si è detto, ed è probabile che l’Atalanta lo divorerà. Invece il Psv non è una novità per la Juventus, che lo ha già sconfitto 3-1 a Torino proprio nell’esordio in Champions. Allora giocava Bremer, che poi si è infortunato. Per sostituirlo, la Juventus tratta con il Lens l’austriaco Danso, ma le parti si sono allontanate nelle ultime ore. Rispetto allo scontro diretto di settembre, il PSV è messo un po’ meglio, grazie ai gol di Malik Tillman (3 in Europa, più 2 assist), americano con cittadinanza tedesca, e ai movimenti d’attacco chiamati “Boszball” dal cognome dell’allenatore Peter Bosz, olandese di origini ungheresi (gli antichi maestri del calcio magiaro…), uno che ama solo il football offensivo. E infatti in campionato segna tre gol a partita e ha una differenza reti mostruosa, +45. Nella prima fase, il Psv è arrivato 14° e la Juve 20ª, anche se alla fine le posizioni si sono definite anche per un punticino o un gol in più o in meno. Il club di Eindhoven è di proprietà della Philips: l’acronimo recita “Philips Sport Vereniging”, ovvero Unione Sportiva Philips che gioca, pensate un po’, nel Philips Stadion. Un sorteggio che esalta il calcio delle storiche dinastie industriali, in quest’epoca di fondi d’investimento e proprietà ombra. Una possibile noia per la Juve, che non era testa di serie come invece Milan e Atalanta, il ritorno in trasferta. «Bisogna avere fiducia e restare uniti» ha detto Gianluca Pessotto, inviato bianconero a Nyon. «Bisogna giocare da Milan e non avere paura» ha detto Franco Baresi, anche lui in missione svizzera.
Nella sede dell’Uefa è andata in scena una cerimonia insolita, tirata un po’ per le lunghe, forse perché si sapeva già quasi tutto. Le palline, per noi in fondo benevole, le ha pescate Thiago Alcantara, il figlio di Mazinho, nato a San Pietro Vernotico (Brindisi) quando papà si divertiva al Lecce. Buon sangue (italiano) non mente.