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Federcalcio, Gravina rieletto con il 98,68%. Infantino: “Per i Mondiali datevi una mossa”

Il numero uno della Figc resta al timone altri quattro anni, era candidato unico. Il capo della Fifa lascia la sala dopo il voto con una battuta: “Sono presidente da due edizioni della Coppa e l’Italia non ha partecipato”

ROMA – Un plebiscito, quasi un’elezione bulgara. Gabriele Gravina resta presidente della Federcalcio e l’esito non poteva essere più scontato. Anche nei numeri: a sostenerlo, il 98,68% dei voti. Dopo mesi, anzi anni di tensioni interne, il movimento del calcio italiano si è consolidato intorno al nome del presidente in carica dal 2018. Sotto gli occhi del presidente della Fifa Gianni Infantino e del numero uno della Uefa Aleksander Ceferin, l’assenza più evidente era quella del grande nemico di Gravina: Claudio Lotito.

Gravina rieletto con il 98,68% dei voti

Gravina resta quindi presidente con un consenso larghissimo, e per chiudere la cerimonia della sua proclamazione ha scelto di citare il presidente americano Gerald Ford: “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo”. Gli obiettivi del suo terzo mandato li ha riassunti in un discorso di 20 minuti con cui ha aperto l’assemblea, in cui ha citato Papa Francesco e rivendicato i risultati della sua gestione: “Abbiamo tenuto in vita il calcio italiano nel tunnel della pandemia, sfidando il pessimismo e il moralismo, affermando il diritto a essere felici. Mettendo in salvo l’economia del sistema” e “Abbiamo adeguato la governance del calcio ben oltre le previsioni del legislatore e le richieste del movimento, accentuando in maniera sostanziale l’autonomia delle singole leghe”. Chiudendo con il solito attacco ai nemici: “L’unità ci ha consentito di contrastare gli attacchi diretti e indiretti e di smascherare menzogne, tranelli e calunnie di cui a volte è fatta la vita pubblica del nostro Paese”. Pensava evidentemente all’indagine che da quasi un anno pende sulla sua testa e che presto dovrebbe concludersi con il rinvio a giudizio per autoriciclaggio per una compravendita di libri antichi. Ma ce non ha avuto effetto sulla sua rielezione.

Infantino lascia la sala prima della proclamazione

Non un caso, ma forse un segnale. Gianni Infantino, presidente della Fifa, ha lasciato la sala subito dopo il voto, senza attendere la proclamazione. Lasciando l’hotel Rome Cavalieri, poi, ha dato una bacchettata all’Italia (“Sono presidente Fifa da due Mondiali e l’Italia non ha mai partecipato. Datevi una mossa…”) e poi ha graffiato Uefa – nonostante prima dell’inizio avesse chiacchierato con il presidente Ceferin sui divanetti del bar – e campionati nazionali: “Il Mondiale per Club é una competizione bellissima che rimpiazza la vecchia Confederation Cup che aveva poco senso. La Fifa alla fine organizza l’1% delle partite, magari guardiamo chi è responsabile dell’altro 99 prima di togliere quell’un per cento”.

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