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I grandi colpi del Milan: Joao Felix chiude un mercato super

I rossoneri prendono un altro big, dopo Walker e Gimenez. All’opposto, il Napoli capolista si indebolisce sostituendo Kvaratskhelia con Okafor

Conta più arrivare quarti che vincere il titolo, perciò a terremotare il mercato di gennaio non è stato chi sta in cima alla classifica (il Napoli s’è addirittura indebolito) bensì i club che si giocano l’ultimo posto utile (o il penultimo, negli auspici generali) per acchiappare il bottino della Champions, che alimenterà ulteriori terremoti di mercato e così via, ad libitum. Sia come sia, Milan e Juventus hanno speso più del dovuto, o del preventivato, pur di porgere a Conceiçao e Thiago Motta gli strumenti per alzare il livello di competitività delle loro squadre, con la ciliegina finale di Joao Felix. La Fiorentina (Folorunsho, Zaniolo, Ndour, Marí e, all’ultimo minuto, Fagioli) s’è messa baldanzosamente a ruota, il Bologna ha lavorato di precisione (Pedrola, talento di scuola Barça che stava alla Samp, e Calabria), la Lazio ha piazzato due acquisti mirati, giovani e interessantissimi (Belahyane e lo stopper danese Provstgaard). Volendo possiamo metterci anche la Roma, che dal quarto posto è lontana ma alla Champions può arrivarci tramite l’Europa League: dopo Rensch (ottimo terzino, viene dall’Ajax), ha preso un difensore esperto (Nelsson del Galatasaray), la riserva di Angeliño (Salah-Eddine del Twente) ma soprattutto il 21enne Gourna-Douath, tuttocampista francese del Salisburgo, uno che vale.

Como, mercato da Champions

Con la Champions in testa s’è mosso anche il Como: non subito, certo, ma dalla stagione prossima avanzerà la sua candidatura e in questa sessione di mercato ha preso undici giocatori (gli ultimi, due il greco Douvikas e lo spagnolo Azon), mandato Belotti al Benfica e investito una cinquantina di milioni: nel mondo solo il City, un paio di club arabi e il Lipsia hanno speso di più. Su quel ramo del lago c’è una squadra che è un bene di lusso.

Milan re del mercato di gennaio

Il re di gennaio è in ogni caso, e senza ombra di dubbio, il Milan, perché ha portato in Italia tre assoluti big: Walker è un difensore che sa stare ancora in cattedra, Gimenez un centravanti tra i migliori in circolazione (a 32 milioni è un affarone), Joao Felix una promessa incompiuta, ma per quelli come lui non è mai troppo tardi, anche se il genietto portoghese ha saputo essere solo a sprazzi all’altezza del talento raffinato per il quale nel 2019 l’Atletico, non un club che sperpera, spese 126 milioni. Il Chelsea l’ha dato in prestito secco, a giugno si vedrà. Il Milan ha venduto anche Bennacer al Marsiglia, sostituendolo con Bondo del Monza, ma l’affare più inatteso è la cessione di Okafor al Napoli, in prestito con diritto di riscatto a 23,5 milioni: al suo posto, Sottil dalla Fiorentina.

Il Napoli ha girato a vuoto

I primi in classifica chiudono dunque con un surrogato un mercato in cui hanno girato a vuoto alla ricerca del rimpiazzo di Kvaratskhelia: da Garnacho sono scesi ad Adeyemi, da Adeyemi a Saint-Maximin e da Saint-Maximin allo svizzero che in rossonero faceva le ragnatele. È un dato di fatto che Conte abbia una squadra più debole rispetto a un mese fa, mentre Inzaghi non aveva bisogno di chissà che cosa (oggi basta Zalewski, per il futuro c’è il regista croato Sucic). Gasperini si è invece separato volentieri da Zaniolo e ha migliorato la rosa con Maldini e Posch: a Bergamo lavorano sempre con la cura della precisione.

Gli affari della Juventus

Dopo il Milan viene la Juve, che ha importato il quarto big internazionale (due soli gli espatri di peso, invece: Kvara e Dorgu), il vicecampione del mondo Kolo Muani (si è già visto l’effetto che fa) ma ha pestato a lungo l’acqua nel mortaio prima di colmare il vuoto lasciato da Bremer, Danilo e Cabal. Alla fine sono arrivate tre costose scommesse, Alberto Costa (14 milioni), Renato Veiga e infine Kelly, che verrà a costare più di 20 milioni bonus esclusi. La cessione di Fagioli alla Fiorentina è avvenuta sulla base di cifre analoghe, ma il diritto di riscatto sarà obbligatorio soltanto se i viola andranno in Europa.

Il ritorno di due giovani talenti

Per il resto, molte operazioni sono state indirizzate dai pessimi rapporti tra allenatore e giocatore: perciò hanno cambiato aria Morata, Fagioli stesso, Calabria, Zaniolo, Danilo, Biraghi (al Torino). Balotelli per ora è rimasto al Genoa, ma potrebbe rescindere il contratto nei prossimi giorni. È invece una buona notizia il ritorno in Italia, dopo Pafundi, di altri due talenti giovanili, che erano andati a cercare fortuna all’estero. Sono stati pagati cari, a testimonianza del fatto che non ce li hanno tirati dietro come dei vuoti a rendere: il Torino ha dato 13 milioni al Chelsea per avere Casadei, la Fiorentina ne ha puntati 9 su Ndour, che stava al Besiktas ma era di proprietà del Psg. Nessuno dei due finora ha mai giocato in serie A.

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