I tifosi del Napoli per due mesi hanno visto il promo di un bel film. La pellicola purtroppo è sparita, lo schermo è vuoto, grigio, muto. Finisce così il mercato a quattro voci. Troppe. Si può sapere che cosa è successo? Qualcuno da oggi a spiegare.
1) Antonio Conte ha interpretato nel mercato 2024 il doppio ruolo di allenatore e manager. Caso unico in Italia. Impeccabile è il lavoro da tecnico: primato in classifica con buone possibilità di scudetto. Ha agito anche da dirigente. Ma deve chiarire perché a luglio era al centro della scena e oggi no. Fuori dall’affare Osimhen secondo i patti con il Napoli, non fa sulla per trattenere il potente bomber dello scudetto 2023. Si batte per Lukaku che costa 30 milioni cash , oltre all’ingaggio triennale di 36 lordi. Chiusura del mercato a 149,5 milioni. Arruola tra vecchi e nuovi uno staff di 13 unità, costano parecchio ma sono di sicuro valore. Boccia alcuni giocatori e riscrive il galateo di Castel Volturno. Cinque mesi dopo accade qualcosa. Si esclude dal mercato invernale, invoca in tv acquisti “come Dio comanda”, osserva che il Napoli è “un club con dei parametri”, cioè non può spendere abbastanza. Lamenta la mancata sostituzione di Kvaratskhelia. Ora può dire quali giocatori aspettava e chi li ha negati?
2) De Laurentiis nelle cronache figura come il presidente che offriva decine di milioni per Alejandro Garnacho, angelo spagnolo del futuro, per Karim Adejmi il tedesco dal sinistro esplosivo, il brasiliano Danilo poi svanito. Era pronto a spendere dopo aver incassato i 75 milioni di Kvara?
3) Giovanni Manna è l’unico testimone. Trattava giorno e notte. Può parlare? Chiarisca perché stavolta Conte si è defilato dal mercato e dica se il presidente era pronto a pagare gli acquisti che andava a trattare.
4) L’amministratore Chiavelli sempre tra le quinte era scettico sugli acquisti, li frenava, li bloccava si è limitato ad osservare?
5) Il mercato merita chiarimenti. Ma niente è compromesso. L’Inter ha più ricambi ed il Napoli un calendario molto più leggero e su un unico fronte. Conte ha fatto abbastanza. Ma può fare ancora di più. Gestire al meglio i cambi. Per evitare che giocatori sembrino stanchi negli ultimi minuti ma anche sfiniti nelle ultimi gare. Cambiare prima e più spesso. Presto, Il 25 maggio è domani.