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Il lifting del Milan: cinque facce nuove per la rimonta

Il mercato d’inverno accontenta Conceiçao: sono arrivati big come Walker, Gimenez e Joao Felix. Squadra in campo con la Roma per i quarti di Coppa Italia

Fiducia obbligata nel progetto e coraggio dettato da un pizzico di paura. C’è questo nella rivoluzione di gennaio che ha cambiato volto al Milan: la voglia di investire ascoltando anche Sergio Conceiçao, la necessità di farlo per inseguire la qualificazione alla prossima Champions, che vale da sola almeno 40 milioni, più probabilmente molti di più. Un tesoro irrinunciabile. Al punto da stravolgere la rosa in pochi giorni: cinque acquisti (Walker, Gimenez, Joao Felix, Bondo e Sottil), cinque cessioni (Calabria, Morata, Okafor, Bennacer e Zeroli). Sergio, il cui futuro resta a tempo (è sotto contratto fino a giugno e il rinnovo non è affatto scontato), è stato ascoltato: fuori alcuni indesiderati, che avevano avuto scontri con lui (come Calabria e Morata), dentro giocatori più funzionali alla sua idea di calcio. Il segnale di un modo di agire diverso rispetto alla scorsa estate, quando Fonseca era stato tenuto distante dalle scelte di mercato.

Ibrahimovic: “Non eravamo soddisfatti”

“Non eravamo soddisfatti, per questo abbiamo cercato qualcosa di nuovo. La squadra ora è più forte”, ha detto Zlatan Ibrahimovic durante la presentazione di Gimenez. Il centravanti messicano porta più presenza e pericolosità in area di rigore, sa gestire il pallone spalle alla porta e creare per i compagni. E poi i gol: finora ne ha segnati 16 in stagione, nonostante un infortunio alla coscia che lo ha tenuto fuori due mesi tra ottobre e novembre. Rispetto a Morata calcia di più (2,84 tiri per 90 minuti) e in modo più incisivo, dati alla mano. Ha scelto il numero 7 che aveva Morata (“L’ha usato Shevchenko e nella Bibbia è il numero perfetto”) ed è pronto per l’esordio, mercoledì sera in Coppa Italia contro la Roma: “Il Milan per me è come un vestito su misura e farò di tutto per lasciare il segno”.

Il nuovo modulo del Milan

Il nuovo Diavolo dal 4-3-3 vira al 4-2-3-1, ma potrà presto giocare con il 4-4-2 che tanto piace all’allenatore portoghese, sistema utilizzato anche nel secondo tempo del derby con l’Inter, con Leao esterno sinistro e Pulisic accanto ad Abraham. La duttilità di Joao Felix è la chiave: può piazzarsi sia alle spalle di Gimenez, sia al suo fianco. Il portoghese non è ancora diventato quello che prometteva di essere, ma nella sua miglior versione è un giocatore capace di abbinare rifinitura e finalizzazione, un trequartista con gol e assist. Finora la pericolosità del Milan si è limitata agli strappi di Leao e agli inserimenti di Reijnders: Joao Felix e Gimenez portano soluzioni diverse, e c’è sempre Pulisic, seppur in rotta con Conceiçao dopo la lite di Zagabria. Sergio dovrà trovare l’equilibrio giusto: servirà un Milan corto e verticale. Tornerà utile anche Bondo: è un centrocampista di gamba, avrà tanto spazio. Sottil invece dovrà ritagliarselo e non sarà semplice.

Gimenez e Felix in panchina contro la Roma

Durante le visite mediche per gli ultimi arrivati Bennacer svuotava l’armadietto e salutava tutti a Milanello prima di volare a Marsiglia. A ora di pranzo Joao Felix ha fatto un salto a Casa Milan, senza dare nell’occhio, per scattare alcune foto e ritirare del materiale tecnico. Contro la Roma sarà arruolabile, ma partirà in panchina come Sottil e Gimenez (scontato il suo esordio). Tra i nuovi sarà titolare solo Walker. Il Milan cambia pelle. E non è finita qui: gli obiettivi per l’estate sono Antonio Silva e Ricci. Un passo alla volta.

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