Neanche il tempo di godersi la settima vittoria in trasferta — domenica sera a Cagliari — e il quarto posto ritrovato, che subito in casa Lazio si scatena un’altra bufera: Luca Pellegrini è stato escluso dalla nuova lista della Serie A, consegnata ieri, e a questo punto è scontato che resti fuori anche da quella Uefa, che verrà inviata entro domani a mezzanotte.
È rottura totale con il terzino-tifoso, al punto che pur di escluderlo dalla lista, la Lazio ha preferito inserire Basic, trattato con diverse squadre, tra cui Cremonese, Hajduk e Sassuolo, fino all’ultimo giorno di mercato. Neppure l’infortunio di Hysaj ha cambiato i programmi di Baroni e Fabiani: Pellegrini è fuori. Oggi a Villa Mafalda gli esami clinici per l’albanese, alle prese con uno stiramento ai flessori: da capire l’entità della lesione, il rischio è che Hysaj — comunque inserito nella lista — debba restare ai box per 40 giorni.
In settimana rientreranno in gruppo Lazzari e Tavares, difficile ora capire se uno dei due potrà subito partire titolare: probabile che debba giocare di nuovo Gila terzino destro, come a Cagliari quando è uscito Hysaj.
Ma cosa ha portato alla rottura con Pellegrini? Il giocatore — che per trasferirsi alla Lazio nel 2023 aveva accettato un’importante riduzione dello stipendio, ora di 2,4 milioni — ieri era deluso e sconcertato, non si aspettava una decisione del genere nonostante recenti tensioni con Baroni e i dirigenti, i fischi dell’Olimpico contro la Fiorentina e il rifiuto di accettare le proposte di Como e Udinese: la società parla di “scelta tecnica” ma invece appare punitiva per atteggiamenti che non sono piaciuti (eufemismo), Pellegrini chiederà spiegazioni. In estate, la Lazio dovrà riscattarlo per 4 milioni dalla Juve.
Ieri, intanto, primo giorno a Formello per Provstgaard e Belahyane. Che si presenta così: «Mi considero un centrocampista tecnico e aggressivo. Baroni? Sono felice di ritrovarlo, penso che possa insegnarmi ancora molto».