EMPOLI – Quando ieri Santiago Gimenez ha iniziato a riscaldarsi, tra i tifosi del Milan al Castellani ha iniziato a circolare un misto tra eccitazione e aspettativa. Poi il nuovo numero 7 rossonero è entrato in campo al posto di uno spento Abraham e ha cambiato, insieme a Leao e Pulisic, la partita poi vinta dal Diavolo 2-0 a Empoli. Un gol, il primo col Milan e in serie A, e l’espulsione provocata di Marianucci, che ha riportato le squadre in parità numerica dopo il rosso a Tomori. Ma c’è di più nei 45 minuti giocati da El Bebote, il bambino, il soprannome con cui in famiglia lo chiamano fin da quando era piccolo: presenza a centro area, attacco della profondità, dialogo con i compagni, furbizia e una sensazione diffusa di pericolo. Per gli avversari.
Gimenez, un gol da bomber vero
In Coppa Italia contro la Roma aveva servito l’assist per lo scavetto vincente di Joao Felix, ieri si è messo in proprio. Il gol, il primo di un messicano nella storia del Milan, è da centravanti vero. Santiago riceve palla da Pulisic al limite dell’area, con una finta disorienta Goglichidze, si sposta il pallone sul sinistro e calcia a giro sul secondo palo. Un po’ alla Milito, se vogliamo, con quella capacità di saltare il difensore e in un attimo coordinarsi e calciare in porta. Per altri, complice il piede di riferimento, il sinistro, alla Bobo Vieri. Due paragoni illustri. “Sono grato alla squadra e a Dio. In serie A è sempre difficile”, le parole del religiosissimo Santi dopo la partita.
Contro il Feyenoord la sfida del cuore
L’impatto con il calcio italiano è stato ottimo, ma il percorso è lungo. Due indizi non fanno una prova, Gimenez avrà bisogno di tempo per mettere in mostra tutte le sue qualità. Chi vive Milanello lo descrive come ancora lontano dalla forma migliore: nella settimana in cui si è trasferito dal Feyenoord al Milan non si è di fatto allenato, e con partite ogni tre giorni è difficile mettere benzina nel motore. Questo è il motivo per cui Conceiçao lo ha fatto partire dalla panchina sia in Coppa con la Roma sia ieri a Empoli. Mercoledì però, nell’andata del play-off di Champions League proprio contro il Feyenoord, Santi sarà in campo dal primo minuto. “Sarà dura – ha detto sulla sfida alla sua ex squadra -. Per me ci saranno molte emozioni, il Feyenoord è la mia famiglia, mi ha dato molto. Sarà fantastico”.
La punta perfetta per Conceiçao
Ha già dimostrato di trovarsi bene con Joao Felix, la sfida per Conceiçao sarà mettere insieme in campo i due nuovi acquisti con Leao e Pulisic. I quattro tenori rossoneri, un attacco dal potenziale enorme, in parte mostrato contro l’Empoli. Intanto Sergio si può godere una punta perfetta per il suo gioco: un ragazzo timido fuori dal campo, che quando gioca però si trasforma. “Fa gol, è forte in area di rigore e aiuta la squadra con gli assist – ha detto di lui Zlatan Ibrahimovic, senior advisor di RedBird -. L’importante è che stia bene. Per un calciatore straniero il calcio italiano non è semplice. Dobbiamo aiutarlo a crescere”, ha aggiunto Zlatan. Il Milan è soddisfatto dell’investimento fatto: 30 milioni più bonus possono rivelarsi un affarone per un attaccante ancora giovanissimo e con ampi margini di miglioramento. Mercoledì, finalmente, la prima recita da titolare.