TORINO – Gli juventini avrebbero avuto il diritto di pretendere di più perché due gol di differenza con il Psv ci stanno, ma hanno finito per doversi accontentare del poco che la Juve è riuscita a mettere da parte in questa partita a chiazze, tra il chiaro e lo scuro, a metà strada tra il coraggio e la paura: tipico di chi non ha ancora capito fino in fondo sé stesso. Il 2-1 (McKennie e Mbangula, col velenoso Perisic di mezzo) è un risultato confortante ma non rassicurante, anche perché non si sa mai quale Juve prevedere, quale aspettarsi: stasera ha esposto l’intero campionario di pregi e difetti, sovrascritto da una fragilità caratteriale incombente. Se un difensore (Renato Veiga) esulta come se avesse fatto gol per una normalissima deviazione in corner, vuol dire che le incertezze su di sé la squadra se le porta dietro sul serio.
«La cronaca della partita»
Psv timido, ma la Juve non punge
La Juve ha squarciato la partita nel momento in cui la stava lasciando ristagnare. Aveva cominciato bene, con brio e boria, ma faticato a liberare Kolo Muani. E così, dopo aver martellato per un po’ le fasce, specie con Weah, si era ritratta come al solito, perché capita spesso che i bianconeri si facciano prendere dalla sfiducia, che poi sfocia nella preoccupazione. Eppure il Psv non è sembrato per niente preoccupante e ha anzi confermato il momentaccio che sta attraversando in Eredivisie: i profeti del calcio offensivo hanno giocato con una cautela che non è la loro riuscendo solamente a raccogliere una manciatina di corner, su uno dei quali Obispo ha ciccato la palla a due metri dalla porta vuota. La fase della sfiducia è dunque passata senza danni.
Gatti sfonda, McKennie trova il gol
Ma si diceva dello squarcio: l’ha operato Gatti, anticipando rabbiosamente Saibari sulla trequarti, fiondandosi in area, piazzando un cross ciabattato da Yildiz e Kolo Muani ma recuperando la palla per armare la fiondata di McKennie potente, precisa, impietosa. Grazie al gol la Juve è tornata padrona di sé, ma bisogna dire che il modo in cui è arrivato non è stato casuale, bensì la conseguenza di una mossa studiata, di una scelta precisa: Gatti, infatti, rompeva regolarmente la linea difensiva per andare ad aggredire lontano dall’area il trequartista (più spesso Saibari, talora Lang), lasciando De Jong a Veiga, ed è proprio su uno dei tanti break che è arrivata la rete, alla quale è seguito un nuovo periodo d’entusiasmo, continuato anche all’inizio della ripresa, quando Flamingo ha ricacciato dalla porta vuota un tiro di Mbangula, entrato al posto di Yildiz.
Perisic trova il pareggio
Il problema è che a un certo punto la mossa Gatti ha avuto l’effetto opposto, perché nel primo tentativo di anticipo andato a vuoto, Lang gli è scappato via sulle trequarti (con un tocco di mano, lamentavano i bianconeri, ma né arbitro né moviola lo hanno rilevato) e ha infine pescato Perisic in area: l’ex interista ha buggerato l’impresentabile Kelly (ahia) e battuto Di Gregorio sul suo palo.
Motta indovina il cambio
La Juve è andata di nuovo in confusione, la sfiducia s’è rifatta viva, Motta ha fatto un paio di cambi strani (Locatelli e McKennie stavano giocando bene) ma su uno ci ha preso, perché a diradare la lattiginosa incertezza nella quale la Juve era finita è stata la fiammata all’improvviso sprigionata dal dribbling e da un cross perfido di Conceiçao deviato da Benitez verso Mbangula, che continua a essere il più incisivo degli esterni anche se dice: «Non sono contento di come sono entrato, posso fare molto di più e lo so». Ogni volta, però, il segno lo lascia e non dà mai l’idea di avere paura di esprimersi, al contrario di molti altri.
Juventus-Psv 2-1 (1-0)Juventus (4-2-3-1): Di Gregorio, Weah, Gatti, Renato Veiga, Kelly, Locatelli (23′ st Thuram), Douglas Luiz, Nico Gonzalez (13′ st Conceicao), McKennie (23′ st Koopmeiners), Yildiz (1′ st Mbangula), Kolo Muani (32′ st Vlahovic) (1 Perin, 23 Pinsoglio, 37 Savona, 40 Rouhi). All. Thiago Motta.Psv (4-3-3): Benitez, Ledezma, Flamingo, Obispo, Mauro Junior, Saibari (27′ st Til), Schouten, Veerman, Perisic, De Jong, Lang (27′ st Bakayoko) (16 Drommel, 24 Schiks, 3 Malacia, 11 Bakayoko, 19 Bajraktarevic, 20 Til, 21 Driouech, 26 Babadi, 28 Land, 36 Kuhn, 38 Uneken, 39 Nagalo). All. Bosz.Arbitro: Siebert (Germania).Reti: nel pt 34′ McKennie, nel st 11′ Perisic, 37′ Mbangula.Angoli: 5-4 per la Juventus.Recupero: 1′ e 4′.Ammoniti: De Jong.Spettatori: 39.886 (incasso non comunicato)