MILANO – Una giornata con così tante polemiche non la vivevamo da mesi. Fabregas furioso per il mani in area non fischiato a Gatti in Como-Juventus, il disastro di San Siro, con Bastoni che calcia un pallone fuori di una spanna e La Penna che assegna corner all’Inter, che fa gol. E poi il doppio giallo a Tomori in Empoli-Milan, nonostante un fuorigioco evidente, fino alla trattenuta di Sabelli su Sanabria in Torino-Genoa, vista da tutti tranne da chi avrebbe dovuto vedere. Forse esagera Gasperini quando afferma che “il Var ha rovinato il calcio”. Di sicuro non lo ha migliorato abbastanza, se ogni partita ha la sua coda di recriminazioni.
De Marco: “Serve il Var a chiamata”
“Si introduca il Var a chiamata. Che nel caso del mani di Gatti l’arbitro non sia andato al monitor, nonostante Var e Avar fossero in disaccordo fra loro, è inspiegabile. E in caso di gol, come per Inter-Fiorentina, si vada a vedere anche l’azione precedente”, dice Andrea De Marco, ex arbitro.
La palla fuori non vista in Inter-Fiorentina
La partita di San Siro è emblematica del caos che regna fra regolamento, campo e video. Il guardalinee, lontano, non si è accorto di quello che per tutto lo stadio era evidente: Bastoni ha calciato un pallone uscito di venti centimetri. Sullo sviluppo dell’azione, è stato concesso all’Inter un corner, da cui è nato l’autogol di Pongracic. Il Var non è intervenuto perché l’errore (palese) era avvenuto nell’azione precedente, non in quella del gol. “Cose come quella vista sul calcio d’angolo dell’Inter vanno migliorate”, ha detto con eleganza Palladino. “La Fiorentina è giustamente arrabbiata”, ha riconosciuto Inzaghi. Poi ha portato l’attenzione sul rigore del pari viola, concesso poco dopo per il mani di Darmian, “che non c’è mai”, a suo dire.
Per De Marco, “sul mani in area servono poche regole e chiare. Si coinvolgano i calciatori per scriverle. Abbiamo arbitri fra i migliori al mondo, ma non si può pretendere siano tutti decisionisti come Orsato. I giovani crescono col Var. Tecnologia e regolamento devono aiutarli”.
Pairetto fermato
Dopo ogni pasticcio, viene punito questo o quell’arbitro. Pairetto starà fermo un po’, come Feliciani e La Penna. Ma al di là della lavagna dei cattivi, resta il problema vero: nell’epoca in cui sono sempre meno gli appassionati che guardano le partite, e sempre più numerosi i tifosi che si inviano da cellulare a cellulare fotogrammi e clip di falli veri o presunti, i criteri che muovono il Var non li capisce nessuno. Non solo Gasperini, che tuona: “Le polemiche sono triplicate. Può essere tutto e il contrario di tutto”.
Dazn, principale broadcaster del campionato, con Open Var tenta l’alfabetizzazione arbitrale nazionale, sulla falsariga di Non è mai troppo tardi del maestro Manzi. Ma sentendo la viva voce di fischietti e Var, molti tifosi si arrabbiano di più. La clip dell’assistente Giorgio Peretti che sulla trattenuta su Sanabria dice “fischierei fallo alla difesa” è già un classico sul web. Errare è umano, ma nell’epoca della tecnologia nessuno lo accetta.