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Milan, una vittoria per ripartire. Ma il Diavolo incostante preoccupa Conceiçao

A San Siro arriva il Verona, rossoneri chiamati a vincere dopo la sconfitta con il Feyenoord. Obbligatori i tre punti per non perdere terreno nella corsa al quarto posto. Le possibili scelte dell’allenatore

Lo ripete spesso: un allenatore ha sempre la valigia in mano. Sergio Conceiçao ne è consapevole: il suo futuro dipende dai risultati. Lo sapeva quando ha accettato di prendere in corsa il treno Milan, con tutte le difficoltà che già a fine dicembre erano evidenti. Un mese e mezzo dopo la sua è una rotta schizofrenica: si passa in pochi giorni da prestazioni incoraggianti a crolli inspiegabili. Il Diavolo è incostante: lo era con Fonseca, lo è con Sergio. Qualche passo in avanti si vede, ma è accompagnato sempre da nuove cadute. La sconfitta nel primo atto con il Feyenoord non ha modificato la posizione dell’allenatore, che resta in discussione.

Conceiçao, il contratto e la clausola di uscita del club

Conceiçao ha firmato a fine dicembre un contratto col Milan fino al 30 giugno 2026, con ingaggio da un milione di euro. Nell’accordo però è inserita una clausola a favore del club rossonero, che al termine dell’attuale stagione ha facoltà di interrompere il rapporto col tecnico portoghese. Sono condizioni che Sergio conosce, e che ha accettato pur di sedersi sulla panchina rossonera. Il Milan ha fiducia in lui, ne è prova il mercato di gennaio portato avanti seguendo anche le sue idee (Joao Felix è l’esempio principale). Ma nell’aria c’è sempre questa sensazione di incertezza, che è causa anche di quel nervosismo a volte eccessivo e negativo se trasmesso alla squadra. Nell’errore di Maignan a Rotterdam c’è anche questo, un clima che il portiere francese non ha mai amato.

La corsa al quarto posto

Lo spogliatoio segue Conceiçao, i rami secchi sono stati tagliati a gennaio (Calabria, Morata). La sintonia non è totale con tutti i giocatori (ad esempio Pulisic), ma il gruppo sa di doversi compattare in un momento delicatissimo. La corsa al quarto posto è difficile perché bisogna mettersi dietro tante squadre, e il play-off Champions indirizzerà la stagione: la gara di ritorno con il Feyenoord vale più degli 11 milioni di euro garantiti dall’Uefa per il passaggio del turno. Nell’equilibrio fragile del Milan, un’eliminazione avrebbe effetti difficili da digerire. Ma c’è modo di ribaltare il risultato.

Le scelte per il Verona

Intanto questa sera a San Siro arriva il Verona, reduce dalla ripassata subita dall’Atalanta (0-5). La squadra di Zanetti è capace di risultati sorprendenti: ha vinto tre delle ultime cinque partite giocate in trasferta (contro Parma, Bologna e Monza) e nella sfida d’andata del 20 dicembre ha messo in difficoltà i rossoneri. Conceiçao farà riposare alcuni elementi in vista del Feyenoord: dei quattro tenori l’unico sicuro di giocare dal 1’ è Gimenez. Joao Felix dovrebbe partire dalla panchina, lui come Leao e Pulisic. Spazio quindi a centrocampo a Musah e Fofana, sulla trequarti Sottil con Reijnders e Chukwueze. In difesa, squalificato Tomori, c’è Thiaw con Pavlovic. L’obiettivo è staccare rapidamente il Verona, per avere la possibilità di far rifiatare nel secondo tempo i più usurati. Un passo alla volta: prima il campionato, poi la Champions. Solo i risultati possono rasserenare l’ambiente.

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