Declinare l’esultanza post-gol in una provocazione, uno sberleffo, una presa in giro da ora in poi in Inghilterra può costare caro. Qui asilo Mariuccia, a voi Premier League. C’è di più: festeggiare un gol copiando un’esultanza altrui rischia di innescare una disputa legale. Della serie: l’esultanza è mia e me la gestisco io. La federazione inglese ha avvisato gli arbitri: si deve punire con un cartellino giallo chiunque si rende protagonista di un’esultanza provocatoria.
Quelle esultanze come sberleffi
Quest’anno ci sono state troppe esultanze ritenute non opportune. Ha fatto discutere Lewis-Skelly dell’Arsenal ha preso in giro Haaland, copiando la sua celebre esultanza: seduto a gambe incrociate con la punta delle dita a toccarsi, pronto per la lezione di yoga e il saluto al sole. E ancora: Iliman Ndiaye dell’Everton ha segnato al Brighton e poi è andato sotto la curva dei tifosi avversari cominciando a sbattere le ali, come i gabbiani. Toh, il soprannome di quelli del Brighton è Seagulls, ebbene sì: gabbiani. Ormai ogni gol è diventato un selfie post-orgasmo. Esemplare Cristiano Ronaldo, che ad ogni “Siuuu” celebra(va) la persona che stima di più al mondo: egli stesso. La verità è che il marcatore mette in scena una sorta di stand-up comedy, ma c’è poco da ridere. È il tempo dei bomber addetti ai livori, in tutte le salse.
Più rabbia, meno condivisione
Una volta dopo il gol funzionava così: chi aveva segnato, come un personaggio di Mordillo, cercava l’abbraccio dei compagni. Oggi c’è meno partecipazione, più libidine solitaria. C’è meno voglia di (con)dividere la gioia, più rabbia nel metterla sempre così: visto che avevo ragione io? E poi: da Batistuta eroe di Firenze che zittì Highbury fino a Zaniolo che – qualche settimana fa – con la maglia dell’Atalanta andò a sfidare i tifosi del Cagliari – e venne rimproverato da Gasperini – c’è sempre un bersaglio pronto.
Le esultanze brevettate
E poi c’è la questione delle esultanze brevettate. Per primo ci ha pensato Mbappé, che un anno fa – di questi tempi – ha blindato con un copyright il suo post-gol. La stella francese del Madrid ha registrato all’Ufficio Brevetti dell’Unione europea il suo nome, il brand, la mossa con le braccia conserte e le dichiarazioni che più lo rappresentano. Sconsigliate le imitazioni. Però l’idea è piaciuta, perché anche Bellingham – esultanza a braccia tese – e Dani Olmo – che segna indicando il polso – ora ci stanno pensando. E pure l’inglese Cole Palmer si è già mosso. Il fuoriclasse del Chelsea ha presentato una domanda all’Ufficio brevetti per certificare la proprietà intellettuale della sua esultanza, la “Cold Palmer”. Per essere più sicuro ha pure allegato un video. Come a dire: guardate che sono io, quello che finge di avere freddo dopo un gol. Però, però, però. Palmer, per sua stessa ammissione, ha copiato la mossa da Morgan Rogers, ex compagno di squadra della City Academy. Rogers – che ora gioca nell’Aston Villa – di recente ha replicato la posa, che però – ahia – pare sia stata portata in scena, diciamo così, per la prima volta dalla stella del basket Trae Young che però – non se ne esce – da qualche parte l’avrà pur copiata, la sua originalissima esultanza.