Tredici trofei in carriera, di cui cinque alzati in un anno solo. Non si può dire che Cristian Chivu non sia un vincente, ma questa volta dovrà dimostrarlo da allenatore di una squadra che non sa più come tirarsi fuori dai guai. L’ex difensore rumeno, campione d’Europa e del mondo con l’Inter, è il nuovo allenatore del Parma, investitura arrivata al termine di una giornata palpitante, apertasi con l’esonero di Fabio Pecchia e proseguita con una ridda di nomi più o meno papabili, dai quali è uscito forse quello meno atteso, almeno a giudicare dal curriculum.
Chivu, infatti, è alla prima panchina assoluta in serie A, dopo aver trascorso sei anni di apprendistato da tecnico nelle giovanili dell’Inter, prima all’under 14, poi all’under 17 e infine alla Primavera, con cui ha vinto il titolo nella stagione 2021-22 (in quella squadra militava anche il futuro rossoblù Giovanni Fabbian).
Il Bologna torna nella carriera di Chivu come una ricorrenza, o una premonizione: nell’aprile 2014 l’ultima partita giocata da calciatore fu Inter-Bologna; sabato prossimo la sua prima partita da allenatore sarà Parma-Bologna, gara delicatissima, con i gialloblù terzultimi, reduci da quattro sconfitte consecutive e con un pessimo rapporto col proprio stadio (sette ko su tredici quest’anno).
L’ingaggio di Chivu – difensore roccioso e versatile, famoso per il caschetto protettivo con cui giocò gli ultimi anni di carriera dopo uno scontro di gioco con Pellissier – ricorda molto quello di Mihajlovic a Bologna nel 2008. Entrambi balcanici, tutti e due difensori di carattere, accomunati da un’amicizia di ferro con Stankovic, specialisti nei calci piazzati e alla prima esperienza su una panchina in serie A dopo un tirocinio all’Inter (Sinisa era però già vice allenatore quando fu chiamato dalla famiglia Menarini).
Nei piani di Kyle Krause, il patron americano del Parma, forse c’è proprio la speranza che la personalità del Chivu calciatore, fedelissimo di Mourinho, si faccia sentire anche in questa nuova avventura. Nel frattempo, però, Chivu è diventato molto altro rispetto al difensore temperamentale che fu: laureato in Scienze motorie e con un master in marketing, l’ex nerazzurro ha ottenuto la licenza per allenare nel 2017, dopo aver frequentato la stessa classe di Amauri, Camoranesi, Toni e Amelia. Alla fine, però, il secchione di quella nidiata si è rivelato proprio l’outsider Chivu. A 44 anni la grande occasione è arrivata anche per lui.