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Inter, lo scudetto si può perdere in dieci minuti

In campionato i nerazzurri hanno lasciato per strada 9 punti per reti incassate dopo l’80’. Inzaghi: “Lavoriamo perché non succeda più”

“Comincia la nostra partita”, diceva Alex Ferguson al suo Manchester United, a dieci minuti dalla fine. E così ha costruito il mito della squadra infinita, capace di segnare pochi secondi prima dei tre fischi dell’arbitro. L’Inter di quest’anno funziona al contrario. A causa dei gol subiti dopo l’ottantesimo, i nerazzurri in campionato hanno perso finora 9 punti, che nella corsa scudetto, alla conta finale, potrebbero pesare come macigni. Gli ultimi due li ha lasciati sul campo di Napoli, con la rete del danese Billing arrivata all’87’. “Stiamo lavorando duramente per evitare che succeda ancora”, ha detto Simone Inzaghi nella conferenza stampa dopo la partita. E qualcosa dovrà inventarsi per evitare che lo schema si ripeta.

I finali di gara in campionato

La vulnerabilità nei minuti finali sembra essere un difetto di fabbricazione dell’Inter di quest’anno, fin dall’inizio della stagione. Il primo gol subito nel finale è arrivato alla prima giornata, con la rete di Messias in Genoa-Inter, ad agosto, al 95’. A quella ne sono seguite altre nove: da Mota in Monza-Inter a Gabbia nel derby d’andata, da Lucca in Udinese-Inter a Vlasic, con la maglia del Toro a San Siro. Era l’82’ quando Yildiz ha segnato il 4-4 in Inter-Juve, e Darmian ha realizzato all’81’ l’autorete del 3-1 col Parma, in quel caso indolore dal punto di vista dei punti. Altre due reti nel finale – prima della partita del Maradona – i nerazzurri le avevano incassate contro l’Empoli in casa e a Firenze, con il gol di Kean all’89’.

L’età media e l’effetto Bastoni

I gol nel finale hanno diverse possibili letture, e una non esclude l’altra. L’Inter ha un’età media avanzata, con l’undici titolare che, soprattutto nei big match, ha spesso superato i 30 anni. Le riserve non sono sempre all’altezza di chi gioca dall’inizio, e alcuni giocatori sono praticamente insostituibili: è il caso di Bastoni. Senza di lui, in cinque partite (l’ultima a Napoli) l’Inter ha sempre subito gol. C’è poi la possibilità che i nerazzurri paghino cali mentali, come sottolineato da Mkhitaryan, che imputa la perdita di attenzione alla troppa sicurezza. Infine, a differenza delle avversarie in campionato, l’Inter è ancora impegnata su più fronti – Champions e Coppa Italia – e questo nell’ultimo periodo potrebbe aver inciso sulle prestazioni nei finali di gara.

Inzaghi in cerca di soluzioni

Anche nella finale di Supercoppa il Milan ha ribaltato la gara con la rete di Pulisic all’80’ e Abraham ha poi segnato il gol vittoria al 90’+3. E in Champions, l’unico gol subito dall’Inter nelle otto partite del girone è arrivato nel finale di gara – a seguito di un fuorigioco non fischiato, va detto – a Leverkusen contro il Bayer, con Mukiele al 90’. Mercoledì, a Rotterdam contro il Feyenoord, Inzaghi avrà i cambi contati, soprattutto sulle fasce, e in particolare a sinistra. Oltre ad Augusto, Zalewski e Darmian, si è fermato anche Dimarco, dopo aver segnato la punizione dell’1-0 a Napoli. Nonostante la penuria di alternative, il tecnico interista dovrà studiare un sistema di sostituzioni che impedisca il crollo della squadra nei minuti finali. La soluzione più ovvia sarebbe inserire giocatori di gamba, in grado di sopperire al calo di rendimento dei compagni in campo dall’inizio. Ma con l’attuale situazione di infortuni, non è detto che guardando la propria panchina li troverà. Soprattutto per quanto riguarda i calciatori di piede sinistro.

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