Un’altra sconfitta, la terza di fila, e il quarto posto che da miraggio diventa utopia. Un’atmosfera surreale, con la feroce contestazione dei tifosi alla proprietà americana e le divisioni interne al club che creano ulteriore confusione. Il Milan perde 2-1 con la Lazio, Conceiçao è spalle al muro. La società a caldo gli ha ribadito la fiducia, ma le riflessioni sono ancora in corso. Mauro Tassotti, inserito due settimane fa nello staff della seconda squadra (che rischia la retrocessione in serie D), è la soluzione più credibile per sostituirlo: agirebbe da traghettatore fino al termine della stagione, una sorta di normalizzatore prima della rivoluzione. La sensazione è che si prosegua con l’ex Porto, ma saranno decisive le prossime 24 ore.
Il messaggio di Leao: “Noi contro tutto e tutti”
Il portoghese non si nasconde, sa di essere in discussione, ma non farà passi indietro. Niente dimissioni, lo ha ribadito anche in conferenza stampa: “Io odio perdere, sono abituato a vincere. Vedo i giocatori frustrati, li difendo. Se devo lavorare tre ore in più, lo farò. Vivo un giorno alla volta, ora penserò alla partita col Lecce”. La squadra lo segue ancora? Lui ne è convinto, oggi Leao si è espresso sui social confermando questa tesi: “Purtroppo siamo noi contro tutto e tutti. Siamo in tempo per ottenere risultati positivi, il gruppo continuerà a essere più unito che mai”, il suo messaggio in una storia su Instagram. Rafa è uno dei leader del Milan, ma certo contro la Lazio alcuni elementi (un esempio: Theo Hernandez) non sembravano concentrati e affamati.
La distanza tra Furlani e Ibra
Nel tracollo rossonero l’allenatore ha le sue colpe, ma è solo uno dei responsabili del tracollo. Ieri l’ad Furlani ha lasciato San Siro un’abbondante mezz’ora dopo il fischio finale, prima della gara ha invece parlato in tv sottolineando la sua posizione: “Sono responsabile della situazione, perché nel mio ruolo tutte le decisioni passano da me”. Lui ha l’ultima parola, lui è quello che firma le scelte definitive. Dichiarazioni che hanno confermato la distanza che c’è con Ibrahimovic, che invece dopo la partita è sceso negli spogliatoi con il dt Moncada per confermare la fiducia a Conceiçao e provare a scuotere la squadra.
Il casting del Milan per il direttore sportivo
Zlatan parallelamente sta portando avanti il casting per il direttore sportivo insieme all’azionista di controllo Cardinale: l’ex Lazio Tare è al momento in pole, seguito a ruota dall’ex Juventus Paratici. Una decisione verrà presa in tempi rapidi, per iniziare a programmare la stagione che verrà. La scorsa estate sono stati fatti degli errori nella costruzione della rosa, in parte corretti nel mercato invernale. Ma questo Milan resta una squadra asimmetrica, alla perenne ricerca di un equilibrio in campo (e fuori) che prima Fonseca e poi Conceiçao non hanno trovato.
Milan fuori dalle coppe
Da giugno le cose cambieranno. Intanto l’ultimo vero stimolo, sfumato il quarto posto, è la Coppa Italia con il doppio derby in semifinale a cui i tifosi tengono tantissimo. Superare l’Inter porterebbe a una finale contro Bologna o Empoli, una chance ghiotta di portare a casa un altro trofeo (dopo la Supercoppa) in un’annata disgraziata. In campionato il Diavolo è scivolato al nono posto, fuori da ogni piazzamento europeo, superato anche dalla Roma. Il rischio è che le 11 partite restanti siano una lenta agonia. Conceiçao nonostante la sconfitta con la Lazio oggi ha concesso un giorno di riposo ai giocatori (già programmato). Si riparte martedì, per la prima volta dal suo arrivo avrà a disposizione una settimana senza coppe per lavorare a Milanello. Al netto di ulteriori ribaltoni.