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Athletic Bilbao, il club che accetta solo baschi divenuto un emblema contro il calcio moderno

Dal 1912 la società tessera solo giocatori nati nella regione o formatisi nelle giovanili di un club dell”Euskal Herria’. Una filosofia romantica amata anche da tanti tifosi di altre squadre. Dopo aver vinto 35 trofei in Spagna, quest’anno sogna il primo titolo europeo

‘Mes que un club’. Il motto iconico che da sempre distingue il Barcellona, società che incarna i valori della comunità catalana, può tranquillamente essere abbinato anche all’Athletic Bilbao (stasera in campo all’Olimpico contro la Roma nell’andata degli ottavi di Europa League), orgoglio non solo di una città ma di tutta la popolazione basca. È infatti dal 1912 che il club accetta nella sua squadra solo giocatori provenienti dalle 7 province dell’Euskal Herria (il Paese Basco) oppure formatisi nelle giovanili di un club basco. Una regola che lo rende unico al mondo e nettamente più amato dell’altra società di livello della regione, la Real Sociedad di San Sebastian.

Una regola mantenuta nel tempo, malgrado tutto

Quando la regola fu approvata sembrava normale visto che erano tanti i club nel mondo a fare affidamento solo sui talenti locali. Negli anni, però, le cose sono cambiate. Molti critici, soprattutto nei momenti di crisi, hanno insistito affinché la società rivedesse il proprio credo. E nel 2010 i dirigenti, visti i tanti anni anonimi nella Liga, decisero di effettuare un sondaggio tra i loro tifosi: alla domanda se fossero favorevoli al tesseramento di giocatori stranieri ricevettero, però, il 93% di risposte negative.

Il simbolo della resistenza al calcio-business

Alla fine, insomma non se ne fece sulla e il diniego della società si è tramutato nella sua forza. Il principio a difesa dell’identità basca, baluardo durante la dittatura franchista, è diventato infatti negli ultimi anni, anche per molti altri tifosi di altre squadre, il simbolo di resistenza contro i cambiamenti del mondo del calcio e lo sviluppo di un business, lontano dalla passione e dall’attaccamento alla maglia. Una filosofia romantica e ostinata, contraria a tutto ciò che è logico. In questo modo, secondo i sostenitori ‘rojiblancos’, vincere sarà pure difficilissimo ma proprio per questo, se dovesse accadere, ancora più bello.

Mai retrocesso, quest’anno sogna il primo trionfo in Europa

L’autarchia basca col tempo ha dato i suoi frutti. L’Athletic Bilbao non è solo uno dei tre club spagnoli, assieme a Barcellona e Real Madrid, a non essere mai retrocesso, ma ha anche vinto diversi titoli: 8 campionati spagnoli, 24 Coppe del Re (ultima lo scorso anno a 40 anni di distanza dalla 23/a) e 3 Supercoppe di Spagna. Nel suo ricco palmares manca solo un titolo europeo accarezzato due volte nella storia: nel 1976-77 quando perse la doppia finale di Coppa Uefa con la Juventus e nel 2011-2012 quando fu fermato dai connazionali dell’Atletico Madrid. Quest’anno sogna finalmente di colmare anche questa lacuna. L’occasione, d’altronde, è unica visto che la finale di Europa League sarà proprio al San Mames. La strada, però, è ancora lunga e ricca di ostacoli. A cominciare, naturalmente, dalla Roma.

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