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Juventus-Atalanta 0-4: bianconeri umiliati e fischiati, Gasp si rilancia per lo scudetto

Retegui su rigore, De Roon, Zappacosta e Lookman a segno in una gara senza storia. Nerazzurri sempre a -3 dall’Inter, domenica lo scontro diretto

Torino – La notte dei sogni viventi ha consegnato al campionato una squadra di zombie e un’altra di assatanati cacciatori di gloria e bellezza, che poi restituiscono a piene mani: oggigiorno, in A niente è più gratificante che vedere giocare l’Atalanta e, per la precisione, l’Atalanta in trasferta. I bergamaschi — in lanciatissima corsa per lo scudetto — hanno usato alla Juve la cortesia di risparmiarle lo stesso trattamento riservato a Verona ed Empoli, appena battute a domicilio 5-0: si sono fermati a 4, avrebbero potuto farne il doppio. Erano quasi 58 anni, dal 4-0 nel derby che si giocò pochi giorni dopo la morte di Meroni, che i bianconeri non incassavano una sconfitta di queste dimensioni. Non è il genere di storia che Motta immaginava di scrivere. «Ora di questa storia dello scudetto non si parlerà più», dirà alla fine.

La situazione tattica ideale per l’Atalanta

L’Atalanta si incaglia quando qualcuno s’arrocca nella propria area, ma in situazioni tattiche come questa ci sguazza: per paradosso, sarà un vantaggio avere da qui alla fine un calendario complicato, a cominciare dalla sfida con l’Inter di domenica. Ieri di complicato non c’è stato nulla e la differenza è stata tanta, è stata Atalanta, squadra che la Juve ha affrontato con atteggiamento remissivo, tentando di metterla in difficoltà con il movimento spaziale dei giocatori (Gatti, Locatelli e McKennie soprattutto) per eludere le marcature a uomo di Gasp, ma figurati se quelli si sono lasciati confondere: sono talmente abituati a questo tentativo di contromisura da avere meccanismi di scambio e scalatura ormai perfetti e anzi micidiali, perché non appena il fronte si ribalta sono loro ad andarsi a prendere la libertà con l’effetto sorpresa. In questo Ederson è un maestro, ma ad esempio non c’è stata una volta in cui Djimsiti si sia fatto risucchiare fuori posizione da McKennie.

Il rigore che ha squilibrato la partita

La partita è stata squilibrata da un episodio, il rigore causato da un braccio alto di McKennie e poi trasformato da Retegui che Motta definirà «discutibile e che abbiamo sofferto a livello mentale», ma squinternata dalla clamorosa superiorità dell’Atalanta in ogni tipo di situazione, in ogni genere di fondamentale. La Juve ha retto l’argine fino allo svantaggio (il primo tiro in porta, di Vlahovic, arriverà all’85’), poi è stata disintegrata senza avere a forza né fisica né morale di reggere il confronto contro una squadra migliore e meglio preparata. L’Atalanta ha esondato, nel finale del primo tempo avrebbe potuto fare tre gol (palo di Lookman, miracoli di Di Gregorio), all’inizio del secondo non ha dato al pubblico neanche il tempo di tornare dal bar con i pop corn che già De Roon aveva firmato il 2-0 a capo di un azione tambureggiante, ma come quasi tutte le altre: se un nerazzurro veniva in qualche modo fermato dal portiere o da Gatti, i due che hanno impedito che la Juventus conoscesse la disfatta più vergognosa che mai, ne arrivava da dietro un altro a riavviare l’azione, e poi un altro ancora, a ondate. Così hanno segnato pure Zappacosta cavalcando l’onda Kolasinac (assist di tacco!) e infine Lookman, che era un po’ che ci stava provando. La Juventus si era già arresa da un po’, mortificata dagli insulti della curva che stavolta sono stati più insistenti dei fischi: si sentiva solo un agghiacciato silenzio e qualche coretto vecchia maniera, tipo l’intramontabile “andate a lavorare”. Come se fosse la pigrizia il problema.

Juventus (4-2-3-1) Di Gregorio 7 – Weah 4.5 (9’ st Alberto Costa 5), Gatti 6.5 (9’ st Kalulu 5), Kelly 4.5, Cambiaso 4.5 –Thuram 5, Locatelli 5 – Yildiz 5 (1’ st Koopmeiners 4.5), McKennie 4.5, Nico Gonzalez 5 (9’ st Mbangula 5) – Kolo Muani 4.5 (30’ st Vlahovic 5). All. Thiago Motta 4.5.

Atalanta (3-4-2-1) Carnesecchi 6.5 – Djimsiti 7, Hien 7.5, Kolasinac 7.5 (38’ st Toloi sv) – Bellanova 6, De Roon 7.5, Ederson 8 (35’ st Pasalic sv), Zappacosta 7.5 – Cuadrado 6 (1’ st Brescianini 6.5), Lookman 8 (35’ st Samardzic sv) – Retegui 6.5 (16’ st De Ketelaere 6.5). All. Gasperini 8.

Arbitro: Sozza 6.5.

Reti: 29’ pt Retegui rig., 1’ st De Roon, 21’ st Zappacosta, 32’ st Lookman

Note: ammoniti Hien, Yildiz. Spettatori 40.266.

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