Roma – Soulé dopo la tempesta. Rischiava di tramontare, ora fa splendere la Roma col suo mancino, letale per la seconda volta consecutiva in trasferta. La rete lampo contro l’Empoli segue la punizione capolavoro in casa del Parma. Nel mezzo l’assist per Shomurodov nel poker incassato dal Monza all’Olimpico e una prestazione convincente — da subentrato — nell’andata degli ottavi di Europa League contro il Bilbao. Le fantasie di un calciatore rigenerato dal nuovo corso giallorosso, arrivato per sostituire Dybala e riprogrammato in corso d’opera per farlo rifiatare quando necessario. Senza il rischio di lasciare per strada punti decisivi nella corsa per l’Europa. Ranieri, allenatore guaritore, l’aveva preannunciato quando i tifosi gridavano al fallimento, nel pieno della crisi d’inizio campionato.
L’intuito di Ranieri, quando il tecnico diceva: “Soulé è il futuro”
“Soulé? È il futuro, cercherò di tirargli fuori il meglio di sé”, spiegava a dicembre in una delle prime conferenze del suo terzo mandato romanista. Detto fatto, o quasi. Perché l’argentino non ingrana subito, nemmeno con Ranieri. Nei primi due mesi del nuovo allenatore, Soulé gioca soltanto 28 minuti in campionato. Niente assist, niente gol. L’unica rete, qualche settimana prima, era arrivata in casa del Verona, con Juric ancora in panchina. Numeri in ogni caso sconfortanti, visto l’investimento massiccio dell’estate: circa 30 milioni nelle casse della Juventus, con la Roma ingolosita dagli 11 gol e 3 assist messi a segno dal fantasista in prestito al Frosinone. Non abbastanza per convincere Thiago Motta a blindarlo a Torino.
A gennaio poteva già salutare la Roma
I primi mesi a Trigoria risvegliano i traumi della memoria romanista. Per costo dell’operazione e caratteristiche del giocatore, la sua parabola rischiava di seguire quella di Iturbe, rievocato da molti tifosi come termine di paragone. Soulé finisce sul mercato: “Il Fulham l’ha cercato tanto, anche il Valencia in Spagna, così come il Betis. Pure dall’Italia non sono mancate le richieste”, dichiara il suo agente Martin Guastadisegno a Tuttomercatoweb. Poi la svolta: “Matias e la Roma si sono confrontati e hanno deciso di andare avanti insieme, con più fiducia”. Dietro alla rinascita le mani di Ranieri: “Ancora una volta l’allenatore sta dimostrando che nella gestione dello spogliatoio è il numero uno”. La scelta di tenerlo ripaga. Senza preavviso, il tecnico lo schiera contro il Napoli nella gara pareggiata all’Olimpico lo scorso febbraio. Quel momento segna la rivoluzione, per numero di presenze – assente solo nei quarti di Coppa Italia contro il Milan e nella trasferta a Venezia – e per bonus.
Ranieri un anno fa: “Soulé come Maradona o Zico”
Un feeling sbocciato ancor prima che le strade di Ranieri e Soulé s’incrociassero a Trigoria, quando lo scorso anno l’argentino aveva punito il Cagliari. Un’altra punizione spettacolare: “Quando hai campioni come Soulé, che calciano come Maradona o Zico, li devi solo applaudire. Questo è il bello di chi viene allo stadio e paga il biglietto”, aveva detto Ranieri, allora sulla panchina sarda. Un anno dopo gli applausi continuano. Per la serie, devi solo aspettare la persona giusta.