Per la prima volta nella storia del calcio una partita internazionale sarà diretta da un’arbitra transgender. Oggi, lunedì 17 marzo, Sapir Berman, israeliana, 30 anni, dirigerà a Belfast la partita di qualificazione agli Europei femminili U17 tra Irlanda del Nord e Montenegro. La Uefa le ha anche affidato Kazakistan-Montenegro di sabato.
Berman: “Una spinta per l’inclusione delle giocatrici”
Diventare arbitra internazionale, ha spiegato la direttrice di gara che ha annunciato la transizione quattro anni fa, è “un grande onore, un grande orgoglio”, ma è “soprattutto l’opportunità di continuare a fare ciò che amo, nel mondo che mi ha plasmata e dove sono cresciuta”. Berman ha aggiunto che affronterà la partita “con profonda umiltà nella speranza di fare del mio meglio, rappresentare il mio Paese, difendere le mie sorelle della comunità Lgbtqia+ e mostrare che ogni sogno è possibile grazie a un potente strumento come lo sport professionistico”. Berman, felice per la designazione, si è soffermata sul significato di questa designazione: “Quando le giovani giocatrici vedono la diversità sul campo, sono aiutate a rendere normale l’inclusione. Si invia un forte messaggio, ciò che conta davvero è il talento e l’impegno”.
Transgender nello sport di oggi
L’inglese Lucy Clark è stata la prima persona transgender al mondo a arbitrare una partita nel campionato semiprofessionista inglese del 2018, ma non ha mai diretto in un torneo internazionale. Berman è arbitra da 14 anni della Prima Lega israeliana maschile, dove si è affermata come una delle migliori del Paese. La designazione di Berman arriva in un momento in cui l’inclusione delle persone transgender è al centro del dibattito sportivo globale. Mentre negli Stati Uniti l’amministrazione Trump ha introdotto restrizioni alla partecipazione di atlete transgender nelle competizioni femminili universitarie, altri Paesi e organizzazioni hanno adottato approcci più inclusivi come il governo canadese, che ha promosso regolamenti che favoriscono l’inclusione. Il Comitato olimpico internazionale ha lasciato alle federazioni sportive la decisione sui criteri di eleggibilità, con posizioni diversificate: la Fifa sta lavorando a nuove linee guida, mentre World Athletics ha imposto limiti più rigidi.