Napoli – Occhio ai dettagli nella volata per lo scudetto, compresi quelli legati ai possibili peccati di gola e agli sgarri a tavola, che in una città famosa nel mondo per la sua buona cucina come Napoli non sono poi una minaccia così trascurabile. A scoperchiare la pentola è stato Scott McTominay, arrivato in estate dal Manchester United e subito stregato dalla qualità locale del cibo. “Stravedo in maniera particolare per i pomodori, che a casa mia e in Inghilterra non mangiavo mai, perché sapevano di “acqua rossa”. Qui invece hanno il vero gusto dei pomodori e ora li mangio come spuntino. Ma è tutto così fresco, anche la verdura e la frutta. È davvero incredibile”, ha raccontato in una divertente intervista a The Atletic il centrocampista scozzese, che fa coppia fissa pure fuori dal campo col connazionale e compagno di reparto Billy Gilmour. “C’è un amico che fa la spesa per noi, esaudendo i nostri desideri per l’alimentazione”.
Lukaku si rifugia nel sushi per evitare troppe calorie
A Castel Volturno c’è invece chi vigila, armato metaforicamente di bilancia. È Tiberio Ancora, l’esperto nutrizionista che fa parte dello staff di Antonio Conte e tiene d’occhio quotidianamente il peso forma degli azzurri. L’osservato speciale quando ha tra le mani forchetta e coltello è suo malgrado Romelu Lukaku, che ha un fisico imponente e rischia più dei suoi compagni di ingrassare. Per lui le delizie culinarie partenopee sono di fatto vietate, tant’è che il bomber belga è costretto a trovare consolazione nel sushi, di cui se non altro giura di essere ghiotto. Questo passa il convento e non solo per lui. “Le tentazioni a tavola da queste parti sono forti…”, ha ammesso di recente anche Alessandro Buongiorno, arrivato in estate dal Torino. Castel Volturno non è famosa solamente per ospitare il Training Center del Napoli, ma pure per essere una delle capitali mondiali della produzione della mozzarella di bufala, che è un concentrato di calorie e fatica dunque giocoforza a trovare spazio nella dieta di un atleta professionista.
Le tentazioni di Buongiorno, la pizza di Neres
Per gli azzurri la mozzarella è un vero e proprio tabù, croce e delizia, al netto di qualche sporadica eccezione: assimilabile addirittura al premio partita dopo un successo. Proprio come la pizza, di cui si è subito invaghito al suo sbarco in città pure il brasiliano David Neres. Idem per lo stesso Conte, che però qualche piccolo sfizio in più può concederselo e s’è fatto a sua volta in fretta una cultura sulle virtù della “Margherita”: alta, croccante, fiordilatte e pomodoro. Il tecnico leccese preferisce tuttavia la buona carne e ha trovato al Vomero il suo ristorante preferito, che frequenta regolarmente con famiglia e amici. Senza comunque mettere a rischio il suo peso forma, perché nello spogliatoio è importante dare sempre il buon esempio. I giocatori della vecchia guardia hanno invece imparato nel tempo a “difendersi” e le cene di squadra sono nella maggior parte dei casi a base di pesce, quindi. Lo scudetto val bene dei sacrifici alimentari e in tal senso fece scuola Luciano Spalletti: chiuso per sei mesi nel suo stanzino e diventato un fanatico del più frugale take away. “Napoli sa essere una città famelica, tentatrice”, disse una volta Aurelio De Laurentiis, chiedendo ai suoi giocatori un tipo diverso di astinenza. Un’altra storia… Al nutrizionista Ancora avrà viceversa fatto piacere leggere le parole di McTominay: frutta e verdura sono buone e giuste, la dieta light per il sogno tricolore.
