“Eccessivo il divieto di trasferta per i tifosi sardi a Empoli” per la gara (salvezza) di domenica: il Tar della Toscana ha accolto il ricorso presentato dal Cagliari Calcio, ora si attende lo sblocco per l’acquisto dei biglietti. Per i giudici del Tribunale amministrativo, “la mancata vendita risulta ingiustificata”, servono piuttosto “misure di contenimento idonee”. Tra queste, la “vendita dei biglietti ai residenti nella Regione Sardegna per il solo settore ospiti” e solo in favore dei soggetti “sottoscrittori del programma di fidelizzazione della società sportiva Cagliari Calcio”. Vengono poi consigliati “l’implementazione del servizio di stewarding” e il “rafforzamento dei servizi, anche nelle attività di prefiltraggio e filtraggio”. Il Cagliari aveva presentato ricorso ieri dopo che la prefettura di Firenze aveva confermato lo stop alla trasferta per tutti i tifosi sardi. Per il Tar però, la motivazione del provvedimento riferisce genericamente di “episodi pregiudizievoli” che hanno coinvolto anche la tifoseria del Cagliari e di “criticità registrate nel corso di competizioni calcistiche verificatesi tra le tifoserie locali e la tifoseria ospite negli anni scorsi”. E ancora: “Si dice che i tifosi del Cagliari avrebbero posto in essere, in occasioni di incontri di calcio a Empoli del 13 febbraio 2022 e del 3 marzo 2024, “condotte oppositive” non meglio specificate e di cui quindi non si può apprezzare la effettiva portata e gravità”. Conclusione: “La genericità dei rilievi non comprova la presenza di una particolare rivalità e conflittualità tra le tifoserie dell’Empoli e del Cagliari”. Il 29 aprile il Tar entrerà nel merito del ricorso. In difesa dei tifosi sardi erano intervenuti molti politici di Cagliari e anche il figlio di Gigi Riva, Nicola, aveva fatto un appello.
Il compito dell’Osservario del Viminale, con il suo presidente Maurizio Improta, non è per niente facile quest’anno fra daspo, limitazioni nell’acquisto dei biglietti, trasferte proibite, assalto ai treni e agli autogrill, e ora anche il Tar… Ultimamente il Daspo è arrivato per gli incidenti prima di Lecce-Roma (10 agenti contusi, molte proteste dei sindacati), ma anche a carico di ultrà della Fiorentina, della Scafatese, del Livorno (basket), del Niscemi, eccetera. Si va dalle serie A ai campionati minori con il coinvolgimento ogni tanto del basket. Una pessima annata nel mondo dello sport.
Malagò e Mazzone in difesa degli atleti diabetici
“La palla è nelle mani della comunità scientifica, io sono il primo tifoso di tutto questo. Che gli atleti diabetici siano equiparati agli altri è un’aspirazione legittima perché oggi gli è preclusa un’opportunità che dovrebbe essere prioritaria”: lo ha detto oggi Giovanni Malagò, presidente del Coni, durante la presentazione del libro ‘Diabete a Cinque Cerchi, storia di Anna e Giulio, dei loro sogni, le loro sfide sportive e sociali’ di Federico Serra e Fabio Mazzeo.
“Credo che questo iter, com’è successo per l’ingresso in Costituzione dello sport, si sbloccherà – ha aggiunto – Ci sono 16 milioni di tesserati nel nostro mondo, di Anna e Giulio ce ne sono e ce ne saranno tanti. Racconto sempre che il Coni ha fatto e sa fare e mi auguro continuerà a fare tante cose, ma una non la può fare: non legifera, non norma. Questo è compito del Parlamento, del governo, e se c’è questa situazione che è andata in sofferenza dal 1932 allora vuol dire che qualcosa non quadra”. Alla presentazione ha partecipato anche Luigi Mazzone, n.1 della Federscherma (e neurologo a Tor Vergata): “E’ paradossale che per ottenere un diritto sia così difficile. Se non ci fossero stati Federico e Fabio, scrivendo questo libro e non solo, a urlare questa ingiustizia chissà dove saremmo ancora. C’è poco altro da aggiungere, siamo nel 2025 e la scienza ha fatto tantissimi passi avanti”.
Abodi: “Favorire presenza donne nei quadri dirigenziali”
“C’è anche un ruolo educativo dello sport non solo per quanto riguarda il benessere fisico delle persone, ma anche sociale. Abbiamo spazi ulteriori per migliorare anche se il numero delle atlete che partecipano a Olimpiadi e Paralimpiadi ormai è equivalente a quello degli uomini. Ma a livello dirigenziale siamo ultimi in Europa. Dobbiamo favorire il percorso delle donne affinché possano avere maggiori responsabilità”: lo ha detto il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, a margine dell’evento ‘Donna Oro d’Italia’. “C’è ancora tanta strada da fare. Siamo alla ricerca di una sempre più marcata parità delle opportunità che vada oltre dimensione sportiva”.