È bastato un gol al 55′ del 19enne Doué su assist di Kvaratskhelia al Psg per regolare (1-0) l’Angers e diventare campione di Francia per la 13/a volta con 6 giornate d’anticipo. Per la proprietà qatariota si tratta dell’11° titolo in 14 anni di gestione.
Una vittoria arrivata anche cambiando filosofia
Abbandonata la politica in stile galacticos degli anni precedenti e salutato non senza strascichi pure Mbappè, il club ha dimostrato di poter restare saldamente sul trono di Francia anche cambiando corso. Vero è che con alle spalle la ricca proprietà qatariota tutto è più semplice ma il motto ‘più spendi più vinci’ non è risultato sempre un’equazione perfetta all’ombra della Torre Eiffel come dimostra l’incapacità di alzare la tanto agognata Coppa dei Campioni.
Kvaratskhelia ciliegina sulla torta di una rosa giovane
Ora la filosofia è cambiata: il presidente Nasser Al-Khelaifi ha puntato su talenti giovani e funzionali all’idea di calcio che Luis Enrique sta portando avanti ormai dal suo arrivo nell’estate 2023. A rinforzare una rosa già attrezzata sono arrivati prima Pacho, Douè (già entrato nel giro della nazionale di Deschamps) e Joao Neves, poi a gennaio la ciliegina sulla torta, quel Khvicha Kvaratskhelia che ha fatto innamorare Napoli e che ci ha messo poco a integrarsi.
Un trionfo mai in discussione: 0 sconfitte in 28 giornate
Del resto, alla seconda stagione sotto la guida del tecnico asturiano, il Psg è un elegante carro armato. La vittoria della Ligue 1 non è stata mai in discussione: troppo grande il gap con le altre, con un bilancio di 23 vittorie, 5 pareggi (2 dei quali col Reims, unica squadra a non aver perso col Psg e che ritroverà in finale di Coppa di Francia) e 0 sconfitte che la dice lunga sul dominio di Marquinhos e compagni. A proposito del brasiliano, con i suoi 30 anni è il più “vecchio” della rosa, altro dato che fa riflettere su quello che potrebbe essere l’inizio di un nuovo e lungo ciclo. Perchè va bene avere giovani promettenti ma un po’ di esperienza – vedi anche Donnarumma, Hakimi, Lucas Hernandez o Fabian Ruiz – non guasta.
Ora assalto all’agognata Champions League
Poi c’è Luis Enrique, che Al Khelaifi non ha perso tempo a blindare fino al 2027: ha trasformato il Psg da un’accozzaglia di stelle a una squadra spettacolare e vincente, consacrando promesse come Zaire-Emery e Barcola e rilanciando calciatori come Dembelè, forse alla sua miglior stagione in carriera. Ma la missione non è finita: la Champions sfiorata nel 2020 resta il grande sogno. Dopo la rocambolesca semifinale persa un anno fa col Borussia Dortmund e una prima fase in cui ha corso seriamente il rischio di restare fuori, il Psg è avanzato fino ai quarti, dominando la doppia sfida col Liverpool. Ora, col campionato già in tasca, mirino puntato sull’Europa: nella doppia sfida di quarti con l’Aston Villa dell’ex Unai Emery parte nettamente favorito.
Il bel gesto dei tifosi del Psg: maxi-foto per ricordare Diego De Vivo
Da segnare, prima della partita con l’Angers, il bel gesto dei tifosi del Psg che hanno voluto ricordare Diego De Vivo, il giovane calciatore di 14 anni morto sul campo di allenamento della scuola calcio la ‘Cantera’ di Napoli il 26 marzo scorso con una particolare coreografia: una maxi-foto a colori del ragazzo con la tuta del Napoli con la scritta ‘Diego vive’. Tra i tifosi del Psg e quelli del Napoli c’è un gemellaggio e il papà di Diego fa parte degli ultras azzurri.