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Roma-Juventus 1-1: Shomurodov replica a Locatelli, bianconeri quarti almeno per una notte

Dopo 7 successi consecutivi i giallorossi frenano ed escono dalla zona Europa. In attesa della gara di lunedì, la squadra di Tudor aggancia il Bologna al quarto posto

ROMA – È stato il naturale pareggio di due squadre che giocano calcio a singhiozzo: oltre non hanno saputo andare o più probabilmente non possono, perché quello che sta facendo benone Ranieri, e sta tentando di fare Tudor, è la gestione dei difetti, in modo da ridimensionarli il più possibile. L’1-1 dell’Olimpico ne è stata la conseguenza: la Juve ha giocato bene un quarto di partita, la Roma ci ha messo il mestiere, i pezzi di bravura sono stati rarità, il secondo tempo una lagna e alla fine sta bene così a tutti, perché in fondo era una partita che dava più preoccupazioni che illusioni.

«La cronaca della gara»

La concretezza di Ranieri

La Roma ormai si sa cos’è e com’è: la tremenda concretezza che Ranieri sa insegnare resiste imperterrita, come l’imbattibilità. La Juve è invece ancora in trasformazione e finora il cambiamento, intravisto a sprazzi, è essenzialmente uno: invece di cominciare l’azione traccheggiando con portiere e difensori, lo fa 50 metri più avanti, saltando col lancio lungo la prima parte. Funziona, perché se è vero che in questo modo è più facile perdere il pallone, i bianconeri inizialmente sono stati bravi a recuperarlo alla svelta, tenendo dunque l’asse della partita vicino a Svilar e lontano da Di Gregorio. Per mezzo tempo si è giocato in una sola metà campo, finché la Roma non è riuscita ad aggirare la pressione, specie dopo che Ranieri ha invertito le marcature a centrocampo: mettendo Koné su Thuram (e Cristante su Locatelli), ha riequilibrato il disavanzo fisico e muscolare e così si è riequilibrato un po’ tutto.

La grande giocata di Locatelli

Kalulu ha salvato alla disperata su Cristante, ci sono state una traversa di qua (Nico Gonzalez, con decisiva deviazione di Svilar) e un palo di là (El Shaarawy, pure lui di testa), ma la Juve ha gestito persino meglio la fase senza dominio rispetto a quella a senso unico. L’azione orchestrata meglio (da McKennie per lo sganciamento “mottiano” di Kalulu) si è risolta con la sberla dal limite di Locatelli, molto festeggiata da giocatori di nuovo baciati in fronte dal piacere dell’entusiasmo.

La Roma cambia pelle e Shomurodov pareggia

Il tempo ha però tolto alla Juve la risolutezza. Ranieri ha azzeccato le mosse (c’erano dubbi?) e con il 4-4-2 ha recuperato il risultato (testa di Ndicka, respinta di Di Gregorio, tap in di Shomurodov) ma soprattutto il senso della partita, che è scivolata via in un progressivo scadimento nel quale la capacità di arrangiarsi della Roma è stata più funzionale di quel filo di naturale superiorità tecnica che la Juve ha. Dopo l’1-1 è semplicemente sopravvissuta una partita di imperfezioni e schermaglie anche sanguigne (specie tra i connazionali Koné e Thuram) che ha raccontato più di limiti che di prospettive. Questo è il presente che spetta.

Il tabellino di Roma-Juventus

Roma 1 (4’ st Shomurodov)

Juventus 1 (40′ pt Locatelli)

Roma (3-4-2-1): Svilar 7 — Mancini 6, Hummels 5.5 (1’ st Shomurodov 7), Ndicka 6.5 — Celik 6 (27’ st Nelsson 6), Koné 6.5, Cristante 6.5 (16’ st Paredes 6), Angeliño 5.5 — Soulé 5.5, El Shaarawy 6 (16’ st Gourna-Douath 5) — Dovbyk 5.5 (40’ st Baldanzi sv). All. Ranieri 6.

Juventus (3-4-2-1): Di Gregorio 5.5 — Kalulu 6.5, Veiga 6.5, Kelly 5.5 — McKennie 6, Locatelli 7 (31’ st Savona sv), Thuram 6.5, Weah 6 (23’ st Cambiaso 6) — Nico Gonzalez 6.5 (23’ st Koopmeiners 5.5), Yildiz 5.5 — Vlahovic 5 (23’ st Kolo Muani 5). All. Tudor 6.

Arbitro: Colombo 6.

Note: ammoniti Cristante e Veiga. Spettatori 65.778.

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