NAPOLI – I due volti del Napoli sono sotto gli occhi di tutti: bello e dominante fino al giro di boa dell’intervallo, in affanno totale invece durante i secondi tempi, come è successo per l’ennesima volta a Bologna. Va avanti così dalla sfida del 4 febbraio contro la Roma e da allora il canovaccio si è ripetuto con sinistra puntualità, aprendo un dibattito tardivo sulle reali ambizioni e potenzialità degli azzurri.
Il ritorno in Champions obiettivo primario
Ma in realtà vista dall’interno la situazione è chiarissima e nel quartier generale di Castel Volturno il bicchiere è considerato per questo mezzo pieno, senza tema di smentite, in virtù del vantaggio enorme accumulato dalla squadra di Antonio Conte sul terzo posto e ancora di più per l’ipoteca messa con largo anticipo sul ritorno in Champions League.
Napoli, solo due vittorie nelle ultime 9 giornate
L’obiettivo della stagione è stato infatti centrato di slancio ed essere addirittura in corsa per lo scudetto a 7 giornate dalla fine del campionato è un insperato di più, che dipende anche dalla frenata al vertice dei campioni in carica dell’Inter. Numeri, non opinioni. Di Lorenzo & C. sono secondi grazie al fieno in cascina messo da parte nello straordinario (44 punti) percorso del girone d’andata, perché nella fase discendente del torneo stanno marciando invece con un passo da metà classifica: con appena 2 successi nelle ultime nove partite.
Gli insostituibili del Napoli
Stanchi alla meta. I leader del Napoli hanno dato tutto da agosto a gennaio, sfruttando anche il vantaggio di potersi concentrare solo sul campionato. Ma i titolarissimi hanno consumato troppa benzina e l’età media dei big azzurri è alta, con gli insostituibili Di Lorenzo, Rrahmani, Anguissa, Lobotka, Politano e Lukaku a ridosso o addirittura oltre la trentina.
La scarsa considerazione dei ricambi
Conte però è convinto di non poter fare mai a meno di loro e non ha la stessa considerazione dei ricambi, che hanno trovato spazio soltanto nei casi di estrema necessità. Ecco perché la squadra cala vistosamente durante i secondi tempi, soprattutto quando si trova di fronte degli avversari che hanno invece organici molto più numerosi e attrezzati. Italiano a Bologna ha avuto la possibilità di cambiare in corsa tutto il suo reparto offensivo, mentre dall’altra parte Big Rom si è trascinato fino al 90′.
Il calendario sulla carta favorevole
Nel calcio moderno si vince in 16 ed è in controtendenza la scelta di Conte di non utilizzare quasi mai i cinque cambi. Delle due l’una: o il tecnico leccese non si è messo al passo con i tempi (ipotesi improbabile, per un perfezionista come lui…) o ha la certezza di poter contare solo sullo zoccolo duro dei suoi big. Sta di fatto che il Napoli è sulle gambe e si dovrà aggrappare al calendario almeno sulla carta favorevole per mettere sotto pressione l’Inter.
Conte in ansia per McTominay
Ma sugli azzurri grava la minaccia dell’emergenza, con le due squalifiche in arrivo per Di Lorenzo e Anguissa e l’ansia per l’infortunio subito a Bologna da Scott McTominay, le cui condizioni saranno valutate mercoledì alla ripresa degli allenamenti. La buona notizia sono invece i recuperi di Meret e Buongiorno, che nel posticipo di lunedì al Maradona con l’Empoli ci saranno. Il -3 dalla vetta della classifica autorizza la squadra e i tifosi a credere ancora nello scudetto. I cali nei secondi tempi però fanno paura.