UDINE — Nella notte in cui il Milan è tornato alla vittoria dopo quasi un mese, regalandosi la miglior prestazione dell’era Conceiçao, i riflettori se li è presi Maignan. Ha assorbito all’apparenza imperturbabile fischi e cori offensivi della curva dell’Udinese, poi ha alzato bandiera bianca dopo un durissimo scontro con Jimenez, in cui ha avuto la peggio. Un impatto violento tra la testa di Mike, lanciato di corsa in uscita, e il petto del giovane rossonero. Attimi di paura, l’ansia che serpeggiava sottile, i giocatori chiusi a riccio per proteggere da sguardi indiscreti il portiere francese, assistito per oltre due minuti dai sanitari. Anche Conceiçao è entrato in campo, uscendo solo quando la barella ha portato fuori Mike. È stato quello l’unico momento in cui i fischi dei tifosi friulani si sono trasformati in applausi. Per fortuna. Maignan ha subito un trauma cranico, è sempre rimasto cosciente ma è stato portato in ospedale per accertamenti.
Milan, la difesa a tre dà sicurezza
Il Milan ha lasciato Udine consapevole di aver trovato la formula giusta (con la difesa a tre) per l’agognato equilibrio. Il 4-0 maturato al Bluenergy Stadium con i gol di Leao, Pavlovic, Hernandez e Reijnders dà al Diavolo punti utili per dare un senso alle ultime sei partite di campionato: resta nono, ma ha accorciato le distanze dall’Eurozona. L’Udinese, senza più obiettivi e sgonfiata nella sua qualità migliore, la fisicità, si è dimostrata gestibile e inoffensiva. Quarta sconfitta di fila per la squadra di Runjaic, che sembra aver staccato la spina, tranquilla com’è a metà graduatoria.
«la cronaca della partita»
La rinascita di Theo Hernandez
Sul largo successo hanno inciso le scelte di Conceiçao. La cerniera composta da tre difensori centrali ha funzionato (porta imbattuta per la prima volta dopo nove gare) e ha alleggerito dai compiti in marcatura Jimenez e soprattutto Theo, che ha messo a ferro e fuoco la corsia mancina. L’approccio è stato adeguato, la manovra più fluida e meno bizzosa del solito. Era l’occasione giusta per un test importante, che potrebbe essere riproposto con l’Atalanta e nel derby di ritorno con l’Inter, la gara che può cambiare il finale di stagione.
Udinese troppo permissiva
Che l’aria in Friuli fosse più respirabile il Milan lo ha capito dopo 23 secondi, quando una frittata dei centrali bianconeri ha lasciato Reijnders libero di calciare a pochi metri dalla porta: Okoye ha evitato il peggio, ma la distrazione iniziale è stata la fotografia dell’atteggiamento morbido dei friulani. Il Diavolo ha concretizzato il suo dominio subito prima dell’intervallo, con il tiro da golfista di Leao e la zuccata di Pavlovic. Gli attimi di paura per Maignan hanno smussato il ritmo della partita, in un secondo tempo con grandi spazi aggrediti dai velocisti rossoneri. Le reti di Hernandez e Reijnders hanno sigillato la partita e smorzato i cori contro Cardinale dello spicchio di tifo milanista.
Maignan, prima i fischi e poi gli applausi
L’attesa accoglienza ostile a Maignan si era manifestata in una pioggia di fischi continui e intensi. Sembrava quasi che i tifosi dell’Udinese avessero dei fischietti, tanto il rumore era forte. Mike ha assorbito i suoni senza cambiare mai espressione. Quando Leao ha sbloccato la partita, l’esultanza appariscente sotto la curva friulana è sembrata un’ulteriore carezza al suo capitano. Quando poi a inizio ripresa Maignan si è andato a mettere tra i pali sotto il settore del tifo organizzato bianconero, il decibel dei fischi è salito ulteriormente. Sono partiti cori offensivi ma non razzisti che Mike ha ignorato, protetto dalla sua corazza invisibile. Gli applausi alla sua uscita dal campo hanno chiuso nel modo giusto una brutta storia. Un cambio di umore che ha colpito anche Conceiçao: “In 40 anni di calcio non ho mai visto una cosa del genere. I tifosi dell’Udinese hanno fischiato il giocatore e applaudito l’uomo. Un gesto fantastico”.
Il tabellino di Udinese-Milan
Udinese 0
Milan 4 (42’ pt Leao, 45’ pt Pavlovic, 29’ st Hernandez, 36’ st Reijnders)
Udinese (3-5-1-1): Okoye 5 – Kristensen 5 (31’ st Pafundi sv.), Bijol 4.5, Solet 5.5 – Ehizibue 5.5, Lovric 6 (20’ st Bravo 5.5), Karlstrom 5.5, Ekkelenkamp 5 (31’ st Payero sv.), Kamara 6 (20’ st Modesto 6) – Atta 5.5 – Lucca 4.5 (38’ st Pizarro sv.). All. Runjaic 5.
Milan (3-4-3): Maigna 6.5 (10’ st Sportiello 6) – Tomori 6.5, Gabbia 6.5, Pavlovic 7 – Jimenez 6.5 (28’ st Sottil 6), Fofana 7, Reijnders 7, Hernandez 7.5 (38’ st Bartesaghi sv.) – Pulisic 6.5, Jovic 6 (28’ st Abraham 6.5), Leao 7 (38’ st Terracciano sv.). All. Conceiçao 7.
Arbitro: Sacchi 6.
Note: ammoniti Bijol e Terracciano. Spettatori 24.214.