UDINE — Non è semplice stupire chi mastica pallone da una vita come Sergio Conceiçao. I tifosi dell’Udinese ci sono riusciti. Hanno fischiato Maignan dal riscaldamento e per tutta la partita vinta dal Milan 4-0, poi però si sono fermati. I fischi e i cori offensivi si sono trasformati in applausi quando il portiere francese si è schiantato su Jimenez, un impatto violento tra la sua testa e il petto del compagno. È rimasto a terra per due minuti, trattato dai sanitari, poi è stato portato fuori in barella. In quel momento il Bluenergy Stadium si è unito in un lungo applauso. “In quarant’anni di calcio non avevo mai visto una cosa del genere. Hanno fischiato il giocatore ma applaudito l’uomo. Un gesto fantastico”, ha detto in conferenza stampa Conceiçao, visibilmente colpito.
Gli insulti razzisti a Maignan della scorsa stagione
Maignan è arrivato a Udine da nemico pubblico numero uno. Lo scorso anno, era il 20 gennaio, gli insulti a sfondo razzista da parte di quattro tifosi lo spinsero a uscire dal campo per protesta per alcuni minuti, seguito dai compagni. Il caso divenne politico, con il Daspo agli autori degli insulti, riconosciuti con le telecamere di sicurezza dello stadio, e la Curva Nord chiusa per due turni. Un caso anche mediatico, che ha alimentato la rabbia della tifoseria friulana, che si è sempre professata lontana dal razzismo. Nei giorni che hanno preceduto la partita di venerdì con il Milan, la tensione è stata alta. In città è comparso uno striscione offensivo contro il portiere milanista, poi rimosso. Il tifo organizzato bianconero aveva poi chiesto di manifestare il dissenso senza scadere in atteggiamenti discriminatori. Così è andata. Anzi, in un momento delicato, con l’ansia per le condizioni dell’uomo, i fischi sono spariti.
Come sta Maignan
Dopo lo scontro con Jimenez, Maignan è stato subito portato con un’ambulanza in ospedale per gli accertamenti necessari. Ha riportato un trauma cranico, ma gli esami a cui è stato sottoposto nella serata di venerdì hanno dato esito negativo. Non è partito con la squadra in direzione Milano e ha trascorso la notte in osservazione, ma questa mattina alle 9 è stato dimesso ed è tornato a casa.