BERGAMO – Troppa Atalanta, o troppo poco Bologna, a giocarsi lo scontro diretto senza giocatori fondamentali, per reggere i ritmi Champions della Dea. Ferita da tre sconfitte di fila, risorge contro i rossoblù (2-0) e scappa via verso un terzo posto che ora si fa chimera per i rossoblù. E la corsa europea si complica per gli uomini di Italiano, che perdono la zona Champions controsorpassati dalla Juventus col rischio di trovarsi a fine giornata sesti, posto che ad ora assicurerebbe solo la Conference.
«La cronaca della partita»
Brutta domenica, sia per risultati che prestazione: Bologna travolto in avvio, orgoglioso ma poco concludente nella ripresa, dopo tre vittorie consecutive a Bergamo stavolta i tre punti pesantissimi vanno all’Atalanta. Partita aperta e chiusa in una ventina di minuti dai bergamaschi che colpiscono con Retegui e Pasalic e poi la mettono in naftalina.
Retegui colpisce subito, Pasalic raddoppia
Tra infortunati e acciaccati per i quali Italiano opta per la prudenza, è un Bologna dimezzato rispetto la formazione tipo, ma sono i titolarissimi a tradire subito, con Miranda asfaltato da Bellanova sulla fascia e Retegui e infilare Lucumi per l’immediato vantaggio bergamasco. Ci mette 3’ l’Atalanta a trovare il gol che in casa le mancava dall’1 febbraio, una liberazione mentale che fa correre veloce la Dea e un Retegui indemoniato che nuovamente affossa Lucumi a metà primo tempo, dribblandolo da seduto e servendo il comodo raddoppio a Pasalic.
Ndoye colpisce il palo
Avvio nero per il Bologna, che dietro balla a ogni folata nerazzurra e davanti fatica a trovare gioco manovrato, creando semmai qualche presupposto andando in verticale, dove l’Atalanta qualcosa concede. È soprattutto Ndoye a creare gioco, soprattutto spostandosi dalla fascia verso il centro, e servono un grande Carnesecchi e il palo per fermarlo.
I cambi di Italiano non bastano
Capito che dallo svizzero passano le speranze rossoblù Italiano nella ripresa lo mette sulla trequarti bocciando Fabbian e Orsolini, oltre al disastroso Lucumi. Tre cambi all’intervallo come col Cagliari, servono a far alzare il baricentro del Bologna che ritrova la spinta di Miranda e un paio di buone chance per Dominguez, troppo leggero però al momento della finalizzazione. Servirebbe di più per far male all’Atalanta, ma Odgaard e Castro restano 90’ in panchina e là davanti non c’è chi dia davvero l’impressione di poter svoltare l’inerzia di una partita che l’Atalanta nella ripresa si limita a gestire. E lo fa in scioltezza, coi rossoblù che col passare dei minuti sembrano non credere più a un’altra impresa. Che, infatti, non arriva.
Atalanta-Bologna 2-0
Atalanta (3-4-1-2): Carnesecchi – Djimsiti, Hien, Kolasinac (45’pt Toloi) – Bellanova (35’st Cuadrado), De Roon, Ederson, Zappacosta (40’st Ruggeri) – Pasalic – Retegui (35’st Maldini), Lookman (36’st Brescianini). All.: Gasperini
Bologna (4-2-3-1): Ravaglia – De Silvestri (26’st Holm), Beukema, Lucumi (1’st Casale), Miranda – Pobega, Freuler – Orsolini (1’st Dominguez), Fabbian (1’st Cambiaghi), Ndoye – Dallinga. All.: Italiano
Arbitro: Mariani
Reti: 3’pt Retegui, 21’pt Pasalic
Note: ammoniti Hien, Zappacosta, Retegui, De Roon, Miranda