MILANO – Tra i ventidue giocatori che hanno iniziato Udinese-Milan, solo due erano italiani: uno per parte, Lucca e Gabbia. Nel secondo tempo sono entrati Pafundi per i friulani e Sportiello, Sottil, Bartesaghi e Terracciano nei rossoneri, ma la tendenza è evidente.
Nel 2023 un Milan senza italiani
Il Diavolo il 13 marzo 2023 è sceso in campo per la prima volta in campionato senza bandierine tricolori: Milan-Salernitana, in panchina Pioli. Pochi mesi più tardi, il 26 ottobre 2023, stesso copione si è ripetuto in Champions League contro il Psg e lo scorso 6 gennaio in Supercoppa con l’Inter (prima volta in un derby), solo stranieri tra gli 11 scelti da Conceiçao. Anche da qui nasce la volontà del club rossonero di restituire un’impronta italiana alla squadra.
Il nuovo allenatore sarà italiano
Un’esigenza che si respira da un po’ a Milanello. Costruire uno zoccolo duro di giocatori che possano avere coscienza di cosa è il Milan, che possano trasmettere i valori rossoneri nel tempo. L’idea è di partire dall’allenatore del futuro, che sarà italiano o comunque con esperienza in serie A. Conceiçao si sta giocando le ultime cartucce, con la vittoria della Coppa Italia e un finale di campionato adeguato potrebbe dire la sua.
La scelta del nuovo ds, i nomi in corsa
La sensazione, in ogni caso, è che la scelta sarà responsabilità del nuovo direttore sportivo, sempre con il benestare di Furlani, che avrà potere di firma. In tal senso, in settimana il casting ripartirà. In questi giorni è previsto un contatto tra l’ad rossonero e Tare. Rispetto a D’Amico, l’altro candidato forte, l’ex dirigente della Lazio ha un vantaggio: lui è libero, il collega è sotto contratto con l’Atalanta. Tare a febbraio aveva già incontrato l’azionista di controllo Cardinale e il senior advisor Ibrahimovic. Poi il viaggio di Furlani a New York aveva rimescolato le carte, fino alla scelta di Paratici poi rinnegata.
La nuova squadra, Ricci nel mirino
Individuato il ds, si procederà alla costruzione del Milan che verrà. Come detto, a forte impronta tricolore. Dall’allenatore in avanti. I discorsi sul mercato estivo rischiano di essere prematuri. Il dt Moncada insieme al gruppo di lavoro rossonero ha messo nel mirino qualche profilo (Ricci del Torino è un esempio), ma bisognerà prima risolvere gli enigmi legati alla guida tecnica, poi i dossier sulle situazioni in bilico (vedi Theo Hernandez, Maignan e non solo). La speranza è di formare un nucleo tricolore. Pian piano, pescando dal mercato e dalle formazioni giovanili. Camarda, che sta crescendo con Milan Futuro (arrivato alla terza vittoria di fila con Oddo in panchina), di sicuro avrà più spazio. Un passo alla volta. La strada è tracciata.