Le mani sul futuro. Quello della Roma – salvata nel derby con almeno quattro parate decisive – e quello di Mile Svilar, il guardiano dei pali giallorossi premiato come migliore in campo, anche se “avrei preferito vincere che ottenere questo riconoscimento”. Le parole di chi tiene il club al sicuro mentre il suo contratto è ancora incerto. Destini legati, per ora fino al 2027, in virtù del vecchio accordo che però non basta più. Per tenere incrociate le due strade quel nodo va stretto, adeguato e conformato al ruolo di vero protagonista.
Quanto guadagna Svilar
Perché un milione di euro netto a stagione non riflette certo lo status di un portiere top, ma di una riserva. Quello che Svilar era fino a gennaio del 2024, prima dell’intuizione di Daniele De Rossi, il tecnico che allora lo ha preferito a Rui Patricio. Due mesi fa il nuovo accordo sembrava vicino, col direttore sportivo Florent Ghisolfi pronto a formalizzarlo con l’entourage del serbo intorno ai due milioni a stagione. Poi la frenata. Non solo per la mancata intesa sulla parte economica (gli agenti chiederebbero il doppio rispetto all’offerta romanista, quindi circa quattro milioni), ma anche sul valore della clausola rescissoria da inserire nel contratto.
Svilar: “Spero di restare”
Ma niente panico, non bisogna essere impazienti. Almeno così ha detto Svilar, intervistato qualche giorno fa dal Corriere dello Sport. “Non capisco la fretta, ho un contratto fino al 2027 e non c’è bisogno di fare casino. Sembra che questa vicenda importi più a voi che a me. I soldi contano, ma il posto in cui stai bene e in cui vedi un progetto conta di più”. Una dichiarazione d’amore: “Voglio questo club al 100 per cento, spero di restare, lo vuole anche la mia famiglia. Siamo felicissimi a Roma e alla Roma”. Che quindi non vuole lasciarlo partire, sicura che un accordo si troverà, nonostante i paletti del fair play finanziario che toccano pure gli stipendi. Un limite di bilancio spesso ricordato nelle sue conferenze stampa dall’allenatore Claudio Ranieri, pronto a mettersi nei panni di consigliere del presidente Dan Friedkin dalla prossima stagione.
Svilar nel mirino delle big d’Europa
In ogni caso, il tecnico ha messo Svilar al centro del progetto: “Lo voglio confermare, ma queste cose dovete chiederle a Ghisolfi, non a me”. Parole che suonano come un’esortazione, se non un monito nei confronti della società, che rischia di replicare il caso Alisson, nel 2018 ceduto al Liverpool per oltre 60 milioni e sostituito con lo svedese Robin Olsen (allora i Friedkin non erano ancora proprietari). Perché diversi top club europei hanno messo gli occhi su Svilar, dal Bayern Monaco al Manchester City passando per il Chelsea. E se Svilar non ha fretta, almeno la Roma deve premere l’acceleratore, per evitare che le big del calcio, oltre che gli occhi, sul suo portiere allunghino anche le mani.